
Francesca Salvi con il suo cane di assistenza Auggie
"Ho 27 anni, dipingo spingendomi sopra i colori con la mia sedia a rotelle. Ogni pennellata è un viaggio. Ma stavolta voglio farlo davvero: voglio andare in Africa. Non so ancora dove, né come, ma so che lo farò". Chi scrive è Francesca Salvi, originaria di Pisa, residente a Carrara, laureata in psicologia dello sviluppo e dell’educazione, che si appresta a fare il suo debutto come artista. Venerdì, dalle ore 19, infatti, esporrà i suoi quadri al Bagno Sport e Natura di Poveromo, che frequenta da sempre con la sua famiglia. Il titolo della mostra è ’Tracce di colore, sogni d’Africa’. Scrive di lei la critica Enrica Frediani: "Francesca opera una trasposizione fisica e simbolica del gesto artistico sul supporto pittorico quale slancio vitale e umorale veicolato da sofferte emozioni interiori imposte attraverso il segno lasciato dalle ruote della sedia su cui è costretta. Il risultato è specchio di un’azione emozionale che nasce dall’energia mentale, fisica e umana dell’artista, trasmessa da un mezzo meccanico dinamico indispensabile alla sopravvivenza. Nel color field fortemente coinvolgente per la tensione creata cerchi e semicerchi si contendono la scena con spontanei e improvvisi lanci di materia cromatica che enfatizzano la planarietà e la spazialità dell’opera".
Non è una mostra come le altre. Francesca Salvi, che da sempre è costretta su una sedia a rotelle ed è aiutata anche dal suo cane di assistenza Auggie, con le sue opere è capace di emozionare. "La pittura è un varco aperto oltre il confine del corpo – dice –. Quando la disabilità fisica ci costringe a rinunciare a parti di noi, l’arte ci restituisce nuove forme di esistenza. Ogni colore che si mescola è una scelta di non arrendersi. Non si tratta di superare un limite, ma di abitarlo con coraggio. La tela accoglie ciò che la vita toglie, trasformandolo in bellezza. Dipingere è un atto di fiducia: nel gesto che resta, nel senso che nasce. Non è un recupero di ciò che eravamo, ma una dichiarazione di ciò che possiamo ancora diventare. La rinuncia non è fine, ma inizio. In ogni traccia c’è il segno di una presenza che resiste. E la pittura diventa vita che continua, nonostante tutto".
E Francesca ha un sogno, che trasmette anche nei quadri: visitare l’Africa. Tiene anche un diario sui social per "raccontare l’organizzazione di un sogno che sembra complicato, ma che voglio vivere fino in fondo. Scriverò ogni tappa della preparazione: la scelta del paese, la ricerca di alloggi accessibili, la burocrazia, le paure… e anche le emozioni. Perché viaggiare, quando hai una disabilità motoria, è anche un atto di libertà". Venerdì, per l’occasione, allo Sport e Natura ci sarà un aperitivo allestito dal punto ristoro del bagno.
L.C.