REDAZIONE MASSA CARRARA

Il porto e l’erosione. I Paladini a Pisano: "Qual è il Piano regolatore da salvare?"

"Il commissario parla di “una banchina in più e di una riorganizzazione interna” ma ai Ministeri è in revisione quello con 140mila mq di ampliamento. E poi è proprio lo scalo che ha eroso la spiaggia e limita l’apporto di sabbia".

"Il commissario parla di “una banchina in più e di una riorganizzazione interna” ma ai Ministeri è in revisione quello con 140mila mq di ampliamento. E poi è proprio lo scalo che ha eroso la spiaggia e limita l’apporto di sabbia".

"Il commissario parla di “una banchina in più e di una riorganizzazione interna” ma ai Ministeri è in revisione quello con 140mila mq di ampliamento. E poi è proprio lo scalo che ha eroso la spiaggia e limita l’apporto di sabbia".

Non si è fatta attendere la risposta dei Paladini Apuoversiliesi alle dichiarazioni del commissario straordinario dell’Autorità portuale, Bruno Pisano, rilasciate al nostro giornale e alla Rai. Pisano afferma che il Piano regolatore del porto va salvato. Già, ma quale piano? Dalle parole del commissario non si capisce a cosa si stia riferendo. "Pisano – dice Orietta Colacicco, presidente dei Paladini – parla di “una banchina in più e di una riorganizzazione interna” di un piano “ormai ridotto all’essenziale per garantire la crescita”. Che cosa significano queste frasi non é dato capire. Ricordiamo che i Paladini hanno misurato l’entità delle opere, per arrotondamento, a 140mila metri quadrati, tanti quanti due volte la Piazza Rossa a Mosca: un enorme ampliamento, altro che una banchina e una riorganizzazione interna. Nella distribuzione del Piano si hanno una nuova banchina parallela alla Fiorillo per 44mila metri quadri, l’allargamento della banchina Fiorillo per 21.100 metri quadri il piazzale a nord della banchina Fiorillo per 35.200 metri quadri il prolungamento del molo di sopraflutto con l’ampliamento della banchina Taliercio per 41.900 metri quadri.

"Ricordiamo che il Piano del porto è in revisione – continua Colacicco –. C’è da da chiedersi come possa essere salvato un piano in revisione che significa che é sotto controllo per verificare, e correggere qualcosa. Significa allora che esiste un altro Piano? A che cosa si é dovuto rinunciare? Al piazzale? Al molo di sopraflutto, quello per le navi da crociera, un’opera fuori mercato per un costo di 110 milioni di euro, perché nel porto di Carrara le navi superiori a 285 metri non possono entrare?. Purtroppo non abbiamo contezza non avendo visto nuovi disegni e non abbiamo ancora incontrato il commissario Pisano, né noi né le altre associazioni a noi a vario titolo collegate che rappresentano le categorie economiche di Marina di Massa, Cinquale e Forte dei Marmi, nonché i villeggianti di Marina, Ronchi e Poveromo. Eppure il commissario Pisano dice di avere incontrato le associazioni del territorio: di quale territorio? Forse di Carrara?".

Alcune frasi del commissario dell’Autorità portuale lasciano perplessi i Paladini Apuoversiliesi, costretti a ribadire concetti che ormai assodati. "Bisogna guardare a tutto il territorio interessato, soprattutto a quello che più ha sofferto e sta soffrendo l’erosione prodotta proprio dal porto – dice Colacicco –. Quanto ai dragaggi, che dovrebbero essere manutenzione ordinaria, ma non si fanno da 5 anni, sono indispensabili per il porto, senza di essi é come avere una porta che non si apre. Sabbia comunque non sufficiente per ripascere la costa da Marina di Massa a Forte. Potrebbe essere l’inizio di un ripascimento più ampio, fugando magari quel dubbio del commissario sulla responsabilità del porto per cui sarebbe “ammesso e non concesso che sia il porto a limitare l’apporto di sabbia”. Ebbene sì, commissario, è il porto che ha prodotto l’erosione ed è il porto a limitare l’apporto di sabbia: lo hanno detto 59 scienziati di tutto il mondo, glielo dirà qualunque geologo o ingegnere idraulico, come le dirà che il fenomeno dell’insabbiamento esiste da sempre e ci sono pagine e pagine del 1700 sull’interrimento che abbiamo trovato all’Archivio di Stato a Massa e che abbiamo portato alla luce lo scorso anno".

Mentre continua il ping pong tra chi vuole ampliare il porto e chi salvare la spiaggia, e mentre i Ministeri competenti stanno valutando (e bloccando) il Piano regolatore portuale, negli ultimi tempi è emersa una novità politica, quella dell’Ordine del giorno, approvato, del deputato Andrea Barabotti che impegna il Governo a valutare eventuali soluzioni progettuali alternative per lo sviluppo dello scalo evitando ulteriori impatti erosivi. Un confronto approfondito sul futuro del porto, nel rispetto dell’equilibrio ambientale e paesaggistico del litorale apuano e versiliese, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico nazionale. "I Paladini – chiude Colacicco – non sono per distruggere il porto ma si battono per prevenire un ulteriore incremento del fenomeno erosivo, che potrebbe derivare da un possibile ampliamento dello stesso, con danni irreversibili su tutta la costa apuoversiliese. Bisogna trovare una soluzione diversa e l’ordine del giorno di Barabotti va in questa direzione. Senza dimenticare, aggiungiamo, che già il Piano regolatore contiene dieci soluzioni di cui il decreto di chiusura di Vas dei Ministeri dell’Ambiente e della Cultura hanno chiesto la ragione e l’impatto una per una".

Luca Cecconi