ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Il marmo vive nella danza. La pietra respira con Violante

Ballo e luci per interpretare la materia al Mudac con la giovane Caburlotto . La performance con le venature del bodypainter Maurizio Fruzzetti.

Violante Caburlotto in arte ‘Violantedanza’ ha interpretato il marmo

Violante Caburlotto in arte ‘Violantedanza’ ha interpretato il marmo

Il marmo prende vita nella danza di Violante Caburlotto in arte ‘Violantedanza’, che unisce l’eleganza della disciplina codificata più antica dell’occidente ai nuovi linguaggi artistici. Parliamo della performance l’Anima del marmo che la ballerina professionista ha messo in scena nei giorni scorsi al Mudac, un omaggio a Carrara e al suo marmo fatto di passi di danza e luci. Ma anche uno spettacolo per dare vita al marmo, con la pelle di Violante ricoperta di venature realizzate da Maurizio Fruzzetti, maestro d’arte e bodypainter.

Perfetta la location del Mudac, il museo di arte contemporanea di palazzo civico, in cui la danzatrice ha rievocato i movimenti di una statua che prende vita e si muove tra le opere di Vincenzo Miraglia. Un incontro tra arte, danza e innovazione che diventa il manifesto di un nuovo modo di raccontare la memoria del territorio. Un progetto che unisce patrimonio culturale, creatività e visione contemporanea.

"In questa performance ho sentito il marmo respirare dentro di me. Mi sono lasciata ispirare dalla bellezza delle cave, dalle storie ascoltate e dai documentari visti - racconta Violante -, Mi sono lasciata assorbire dal museo con le sue opere e con i suoi messaggi artistici potenti. Mi sono sentita statua, memoria, anima libera che vive l’arte. Ogni gesto che ho danzato non era solo mio: era memoria collettiva, era il respiro delle mani che hanno lavorato questa pietra per secoli, degli artisti che hanno interpretato la materia, del colore di Maurizio Fruzzetti che mi permetteva di fare mio ciò che vedevo. Quando il corpo si apre e diventa libero, la danza si fa voce interiore della materia".

"Per me è un sogno diventato realtà - aggiunge il maestro Fruzzetti -, dar vita a una scultura vivente. Dalle mani, che ancora oggi restano strumenti insostituibili, nasce la ricerca del colore, delle venature, delle mille sfumature del marmo. Mani sensibili che muovono il pennello sulla pelle alla ricerca della giusta tonalità. E mani che ricevono il colore, che si muovono con un linguaggio preciso. È un connubio perfetto. Una continuità tra pittura e danza, un’armonia composta da due artisti che diventano un tutt’uno attraverso l’arte e con l’arte".

La direttrice artistica Francesca Anzalone ringrazia il Comune , e in particolare modo le assessore Gea Dazzi e Lara Benfatto per la disponibilità dimostrata.

Alessandra Poggi