
A destra il sindaco di Tresana Matteo Mastrini analizza la sua scelta politica
Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini ha ufficialmente lasciato Forza Italia dopo ben 16 anni di militanza per aderire a Fratelli d’Italia. La sua decisione è stata annunciata pubblicamente agli inizi di settembre in una conferenza stampa a Massa, dove ha spiegato che il passaggio è frutto di una sintonia crescente con il progetto politico di Giorgia Meloni e in particolare con Alessandro Tomasi, candidato alla presidenza della Regione Toscana. Mastrini ha anche sottolineato come il suo stile amministrativo, improntato al dialogo e alla moderazione, si rispecchi in quello di Tomasi, candidato del centro-destra alla presidenza della Regione Toscana. Un cambio di casacca che avrebbe potuto avere ripercussioni interessanti in vista delle elezioni regionali, dove Mastrini era considerato uno dei nomi forti per una possibile candidatura, che però non si è concretizzata.
"Conservo un bellissimo ricordo di tutti questi anni con Forza Italia - dice - e non nascondo che per me non sia stato semplice prendere questa decisione a livello conoscenza, di relazioni, di esperienze ho dedicato un pezzo della mia vita di partiti ricoprendo ruoli dirigenziali, da quelli giovanili a quelli regionali. Fanno parte del mio bagaglio umano e politico verso cui nutro un grande rispetto perché è anche la mia storia non solo quella di Forza Italia". Perché ha deciso di andarsene dalla squadra azzurra? "Ho dovuto prendere atto che per me e per altre persone non c’erano le condizioni politiche per proseguire. Sono una persona più brava a costruire che a demolire quindi intendo conservare questo vissuto e i buoni rapporti che ho saputo costruire nel tempo con Forza Italia perché sono un patrimonio comune. Per quanto riguarda il passaggio a Fratelli d’Italia, anche se siamo all’inizio di un percorso, ho ritenuto che tutta questa storia politica meritasse di essere conservata ed eventualmente essere messa a disposizione della coalizione di centro-destra, che è sempre stata la mia casa politica. Ed era naturale proseguire in questo ambito. Ovviamente con la mia identità e la mia sensibilità di persona moderata e liberale avendo Fratelli d’Italia la disponibilità ad accogliere anche persona con esperienze diverse". Perché non si è candidato alle regionali? "Io non ho mai chiesto a nessuno di essere candidato, anzi mi è stato domandato nel tempo dalle forze politiche in cui ho militato e mi sono sempre impegnato in candidature di servizio. In questo caso Fratelli d’Italia ha deciso di schierare Juri Gorlandi, un giovane e bravo imprenditore, che ha già avuto esperienze politiche come amministratore del Comune di Aulla, già dirigente regionale di Forza Italia, che ha accolto questa opportunità proposta da Fratelli d’Italia. Penso che abbia fatto bene ad accettare perché lo meritava e sono felice per lui. E’ una persona con grandi capacità e talento. Spero possa essere premiato, fermo restando il fatto che in questa provincia per il centro-destra non è semplice eleggere un consigliere regionale. Ci sono candidature di valore , oltre alla sua quelle di Roberto Malaspina (Lega) e Jacopo Ferri (Forza Italia) a cui faccio un grande in bocca al lupo". Natalino Benacci