
Il sindaco Giannetti sottolinea l’assenza dei rappresentanti del Governo "Oggi sono felice nel sapere che nessun fascista è presente qui con noi". Il Comune di Fivizzano porterà i ragazzi in visita al campo di Auschwitz.
Ricordi e lacrime non si spengono a 81 anni dalla strage di Vinca: 174 uomini, donne e bambini, uccisi tra il 24 e il 27 agosto 1944. Una strage barbara mentre bruciavano il borgo e i paesi intorno. Gli oratori hanno riacceso la memoria nella piazza della Chiesa, come ogni anno davanti a una grande folla. "E’ noto ormai come i componenti del Governo non si presentino alle commemorazioni riguardanti le stragi nazifasciste accadute nel nostro Paese – ha polemicamente sottolineato il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti –. Ecco, oggi io sono felice nel sapere che nessun fascista è oggi presente qui a Vinca..."
Ha parlato a lungo il primo cittadino di Fivizzano: dell’importanza della memoria, delle testimonianze degli ultimi sopravvissuti di quell’epoca, anticipando la notizia che il Comune porterà "i ragazzi di Fivizzano in visita al campo di sterminio di Auschwitz". Inatteso è arrivato a Vinca anche il presidente della Regione Eugenio Giani che ha ricordato i tanti eccidi accaduti in Toscana, sottolineando come fu proprio il territorio della Lunigiana l’ultimo ad essere liberato, e quello a soffrire più a lungo per il conflitto. Ha ricordato anche la tragedia di Gaza il Governatore, portando la sua testimonianza della visita a uno dei bambini palestinesi arrivati di recente per essere sottoposti a cure mediche in Italia. "Ho parlato con i medici che l’hanno in cura – ha raccontato il presidente Giani –: lo devono operare per una cardiopatia e non possono farlo subito a causa del grave stato di malnutrizione in cui si trova. Occorreranno almeno tre settimane di attesa…"
L’oratore ufficiale della commemorazione è stato il professor Paolo Pezzino, già ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Pisa e Ctu nei processi degli anni Duemila riavviati dalla Magistratura Militare. Ha parlato degli eventi precedenti l’eccidio, delle operazioni militari, dei rastrellamenti per colpire la Brigata partigiana Muccini. E si è soffermato sull’Armadio della Vergogna scoperto nel 1994 nel Tribunale Militare di Roma, sui processi portati avanti dal procuratore Marco De Paolis nei confronti delle SS ancora vive, ufficiali e sottufficiali agli inizi degli anni Duemila, e delle loro condanne all’ergastolo. E soffermandosi molto sulla giustizia, o meglio sulla "mancata giustizia": un tasto attualissimo e alquanto dolente che vede l’Avvocatura dello Stato contrapporsi alle legittime richieste dei superstiti e dei familiari delle vittime che tuttora vedono bloccati i risarcimenti a cui hanno diritto, con scuse e pretesti i più incredibili. E questo dopo 81 anni. Una palese ed insopportabile ingiustizia che accomuna la strage di Vinca a tutte le altre centinaia di eccidi perpetrati da nazisti e fascisti nel Paese.
Roberto Oligeri