ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Il comitato ’Ugo Pisa’ attacca Giani: "Non parla mai di salute e ambiente"

"Le parole del presidente della Regione Giani pronunciate durante alla festa provinciale della Cgil, lasciano poco spazio a interpretazioni: più...

Le parole del presidente della Regione Giani pronunciate durante alla festa provinciale della Cgil, lasciano poco spazio a interpretazioni: più industria, più traffico marittimo, più estrazione. Di questo non ha dubbi il comitato “Ugo Pisa“, che stigmatizza le parole del governatore della Toscana. "La provincia di Massa Carrara, secondo Giani – scrive il comitato – deve diventare un polo industriale, e per farlo, parole sue, ‘il porto va ampliato a ogni costo’. Ma di quale costo si parla esattamente? Nel suo intervento non ha fatto alcun cenno alla salute dei cittadini, alla tutela del paesaggio o alla qualità della vita nelle aree urbane limitrofe al porto. Nessun accenno agli impatti ambientali né alla necessità, finora disattesa, di dotare lo scalo di una centralina di rilevamento dei fumi che misuri l’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi. Ancora una volta, il lavoro viene messo in contrapposizione alla salute. Un modello di sviluppo che pare ignorare i vari aspetti del territorio e i bisogni di chi lo abita. È accettabile pensare ad uno porto ‘a ogni costo’ senza aver avviato un dibattito pubblico trasparente, basato su dati ambientali aggiornati e valutazioni d’impatto indipendenti?".

Il comitato affonda il colpo illustrando quello che sembra essere il “modello Giani“. "Estrazione, consumo – dicono ancora – e profitto per pochi. A pagare però sono i residenti con un ambiente sempre più compromesso e le nuove generazioni con un territorio impoverito e reso insicuro. Giani ha ribadito che ‘il marmo è parte del nostro dna’ e che la montagna va vista come una risorsa economica. Una visione che riduce l’identità del territorio a una questione di profitto, ignorando le fragilità ambientali dell’area apuana e le annose battaglie di cittadini e comitati. Questo non è sviluppo, è la trasformazione di un bene collettivo in un profitto privato". Secondo il comitato, infine, anche la promessa di posti di lavoro non è credibile: "Spesso serve solo a coprire una verità scomoda. L’occupazione nel settore è in calo, mentre le ricchezze prodotte dall’escavazione si concentrano in pochissime mani. Le comunità locali restano a guardare, con fiumi inquinati, versanti instabili, polveri sottili nell’aria e nessun reale beneficio. Quello che ci preoccupa di più è l’assenza, nel discorso di Giani, di parole chiave come salute, transizione ecologica, tutela ambientale e giustizia climatica".