DANIELE ROSI
Cronaca

I lavoratori di Fhp: "Prp e investimenti. L’Autorità si muova"

Sono fortemente preoccupati i lavoratori dell’azienda Fhp per lo stallo in merito al Piano regolatore portuale "atteso nel corso del...

Sono fortemente preoccupati i lavoratori dell’azienda Fhp per lo stallo in merito al Piano regolatore portuale "atteso nel corso del...

Sono fortemente preoccupati i lavoratori dell’azienda Fhp per lo stallo in merito al Piano regolatore portuale "atteso nel corso del...

Sono fortemente preoccupati i lavoratori dell’azienda Fhp per lo stallo in merito al Piano regolatore portuale "atteso nel corso del 2024 e inspiegabilmente arenato". L’azienda, da quando ha rilevato la vecchia Porto di Carrara spa, ha investito e continua a investire molto. "Ne sono prova – affermano i rappresentanti dei lavoratori – la crescita dell’occupazione e l’aumento della movimentazione delle merci. Ma questo sviluppo non sarebbe stato possibile senza il contributo fondamentale dei lavoratori. Il Piano regolatore portuale è oggi fermo a causa delle numerose prescrizioni imposte dal Ministero, che la governance dell’Autorità portuale è chiamata a superare".

"Ricordiamo però – sottolineano i sindacati della Fhp – che tale Piano è uno strumento strategico di pianificazione per definire lo sviluppo futuro del porto. Un documento fondamentale per il medio-lungo periodo. Tuttavia, a preoccupare è anche l’assenza di investimenti immediati, che non richiedono l’attuazione del nuovo Piano regolatore. Parliamo, ad esempio, del dragaggio che dovrebbe essere eseguito con regolarità biennale, ma che manca da ben 5 anni. O della manutenzione ferroviaria interna allo scalo che non sta rispondendo alle richieste avanzate da Rfi. L’Autorità portuale ha investito 95 milioni di euro per il Water Front, ma ben altra cosa sono gli investimenti strutturali che il nostro Porto ha bisogno per garantire quella competitività portuale con gli altri scali italiani. Chiediamo, dunque, che il nuovo Commissario imprima una netta discontinuità rispetto al passato, ponendo i due porti gestiti dall’ente sullo stesso piano, in termini di visione, attenzione e risorse. Un cambio radicale indispensabile per il territorio provinciale che ricordiamo fa parte della Toscana e non della Liguria".