Massa, 11 luglio 2025 – C’è qualcosa di unico nell’incontro tra una leggenda e il suo pubblico. Quando Giacomo Agostini ha fatto il suo ingresso a Villa Cuturi, il tempo è sembrato fermarsi. Un mare di persone, occhi pieni di ammirazione e un’emozione palpabile hanno trasformato la serata in un vero evento collettivo, dove sport, memoria e passione si sono fusi in un unico, intenso applauso.

Nella seconda edizione di ’Massa in Moto-Il Premio’, ogni dettaglio ha avuto il sapore della celebrazione. Delle due ruote, certo, ma soprattutto di una carriera irripetibile e di un uomo che ha saputo trasformare il coraggio in esempio, la velocità in simbolo e il rischio in responsabilità. Davanti a un folto pubblico, Agostini ha saputo ancora una volta emozionare, raccontando la propria storia con ironia, lucidità e una freschezza che non conosce età.
La manifestazione, organizzata dal Comune in collaborazione con il Moto Club Massa, ha avuto come tema centrale la sicurezza nel motociclismo, un tema quanto mai attuale, affrontato con competenza e profondità, ma anche con la leggerezza e la passione che solo i veri protagonisti delle due ruote sanno trasmettere. A condurre la serata, con ritmo e sensibilità, è stato il giornalista René Pierotti, esperto di sport e motori, che ha saputo dare voce ai ricordi e alle riflessioni di Agostini, guidando un’intervista che ha alternato aneddoti, consigli e messaggi importanti per chi ama la moto.
"Oggi guidare è molto più pericoloso di un tempo – ha detto Agostini – perché la gente pensa di essere in salotto anzichè in strada. C’è chi guida – auto e moto – col telefono in mano, chi mangia, chi non mette la freccia. In moto bisogna stare attenti per sé e per gli altri. Io guido ancora ogni giorno e ho sempre le quattro dita sui freni". Un messaggio chiaro e diretto, che ha colpito il pubblico per la sua sincerità e lucidità. Agostini ha anche sottolineato quanto la sicurezza nello sport sia progredita: "Nei miei tempi si correva con caschi leggeri come scodelle, senza airbag né spazi di fuga. Oggi per fortuna i piloti hanno protezioni avanzate, piste più sicure e abbigliamento tecnico di altissimo livello". E ha ricordato il suo ruolo da precursore, al fianco di aziende come Dainese, che ha contribuito in modo fondamentale all’evoluzione della sicurezza motociclistica.
A impreziosire la serata è stato proprio il contributo dell’azienda Dainese, presente con la sua divisione D-Air Lab, che ha presentato innovativi sistemi di protezione con airbag per motociclisti e soggetti fragili, mostrando l’evoluzione della tecnologia applicata alla salvaguardia della vita. Tra i promotori dell’iniziativa anche Giuseppe Aldovardi, figura di riferimento per il Moto Club Massa, che ha dichiarato con orgoglio: "È bellissimo vedere tutto questo entusiasmo. Massa merita serate come questa, dove la passione incontra l’innovazione".
Il culmine della serata è stato il conferimento del Premio ’Massa in Moto 2025’, un riconoscimento simbolico ma potentemente evocativo: la Catena d’Oro è stata conferita a Dainese, rappresentata per l’occasione, per il costante lavoro in favore della sicurezza su strada e in pista; il prezioso Casco in Marmo alla carriera, invece, è stato consegnato direttamente dal sindaco Francesco Persiani a Giacomo Agostini, in un abbraccio simbolico tra la città e il campione. Lo stesso Persiani ha ribadito l’importanza culturale e sociale dell’iniziativa: "È bello parlare di motociclismo, ma è fondamentale ricordare che la velocità va lasciata in pista. In strada servono prudenza, rispetto e consapevolezza. Questa serata è un’occasione per celebrare la passione ma anche per educare a un uso corretto della moto, soprattutto tra i più giovani".
Tra gli applausi e l’entusiasmo generale, Giacomo Agostini si è poi concesso con generosità a foto e autografi, circondato dall’affetto dei tanti tifosi, di ogni età, venuti ad applaudirlo. E mentre le luci di Villa Cuturi si spegnevano lentamente, rimaneva impressa nell’aria una frase semplice, ma potente, lasciata proprio da Agostini: "La moto dà gioia, ma dobbiamo essere attenti. Sempre".