
Massimiliano Giuntini, presidente degli Ufficiali di Gara a Pistoia
Il circuito di una gara è accompagnato da emozioni forti: quelle che animano i piloti professionisti, con i loro navigatori, e quelle che scandiscono la vita e le giornate degli addetti ai lavori. Dietro ogni idolo e beniamino del pubblico c’è un lavoro incessante di costruzione e messa in sicurezza, non si corre se prima non è tutto a posto e rodato nella maniera migliore. Un evento automobilistico ha bisogno di partecipanti, ma anche di esperti che sappiano fin dove i piloti possano spingersi e soprattutto riescano a tenere insieme i principi fondamentali per la riuscita di un evento automobilistico: affidabilità e sicurezza. Ogni curva è un rischio potenziale, ciascun cambio di direzione potrebbe complicare o migliorare un circuito. L’insieme di questi particolari è visionato e approvato dalla commissione ufficiale di gara. Ogni manifestazione ne ha una che fa riferimento agli ufficiali di gara. Loro, uomini e donne, sono gli occhi della commissione su pista. Un ruolo tenuto a rispettare canoni ben precisi affinché tutto possa procedere per il meglio, riducendo la percentuale di rischi e imprevisti al minimo. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Massimiliano Giuntini, Presidente degli Ufficiali di Gara a Pistoia. Qualifica che viene messa in evidenza in particolar modo durante le prove speciali: la maggior premura è far sì che il pubblico rispetti le distanze di sicurezza durante gli snodi cruciali del circuito, gli ufficiali di gara sono in costante contatto radio con la commissione. Pronti a segnalare qualunque tipo di anomalia o irregolarità. Dalla situazione piloti nel pre e post gara, permessi, distanziamento accessori, attrezzature a norma, alla capacità della platea. Avvisare per tempo chi guarda: la gestione dello spazio diventa fondamentale. Far rientrare tutti subito nei ranghi, margini di sicurezza prestabiliti, in caso la folla prenda metaforicamente il largo per incitare i propri idoli nel tratto decisivo. Un compito non facile, ma fondamentale. Gli ufficiali di gara hanno una passione sfrenata per il motorsport. Il fattore primario che li spinge a intraprendere questo ruolo riporta proprio all’amore per i motori. Giuntini, su quest’aspetto, è stato chiaro: «Ammirare un pilota che si conosce fare spettacolo nei passaggi fondamentali è impagabile. Vedere tutte le macchine preparate in gara, che poi sfrecciano in pista, è un’emozione unica». Brividi forti, ma anche tanta responsabilità: «Serve un corso qualificato per arrivare a diventare ufficiale di gara – spiega Giuntini – che si ottiene anche attraverso l’ACI. Una serie di lezioni che culminato con l’esame finale. I giovani si avvicinano a questo mondo, ma poi il ricambio generazionale va un po’ a rilento. Servirebbe un piano preciso anche con l’aiuto della Federazione per accelerare i meccanismi di crescita e passaggio di ruoli». La promozione in questo è fondamentale: «Io – sottolinea Giuntini – cerco di promuovere una qualifica importante come quella di ufficiale di gara anche attraverso i miei social di riferimento, ma serve un interesse capillare della Federazione affinché ci sia un piano specifico di reinserimento». La voglia c’è, così come le idee: «Questo è un mondo stupendo, ma servirebbe più mordente per invogliare ulteriormente ragazze e ragazzi a unirsi a noi. L’ACI Sport potrebbe trovare un incentivo basato sull’assegnazione di corsi specifici. Ad esempio: dopo dieci servizi, regaliamo un corso di guida sicura; oppure l’opportunità di poter entrare gratuitamente in tutti gli autodromi d’Italia per seguire la Formula Uno o il Challenge Porsche o Ferrari esibendo la licenza ACI Sport. Ho proposto un metodo basato sul do ut des, sono in attesa di risposte».