
Il professor Giuseppe Pezzica ai tempi della sua visita in Sardegna
Un filo sottile, ma resistente lega la Toscana alla Sardegna, il marmo al sughero, l’intimità dei pastelli all’intensità delle xilografie: è il filo dell’arte del carrarese Giuseppe Pezzica, la cui opera torna oggi a brillare nel borgo marinaro di Bosa. È il 1962 quando Pezzica, allora giovane artista, si reca in Sardegna per far visita a Gavino Tilocca, compagno d’Accademia e scultore sassarese, già allievo di Arturo Dazzi. Durante quel viaggio, Tilocca lo porta a visitare Bosa, affascinante paese disteso sul fiume Temo. Il paesaggio lascia un’impronta profonda nell’animo di Pezzica, tanto da ispirare una serie di pastelli e una xilografia con il racconto della poesia di quel borgo.
Oggi, oltre 60 anni dopo, quel ricordo si fa mostra: il 30 agosto, nelle sale del prestigioso Museo Casa Deriu di Bosa, si inaugura un’esposizione dedicata a Pezzica, grazie all’impegno del figlio Gianpaolo, che porta avanti il testamento artistico del padre in tutta Italia. In mostra non solo le opere realizzate nel paese sardo, ma anche lavori che testimoniano la poliedricità del professore: xilografie, sculture, tempere, spesso ispirate al tema marino, tra cui spicca la xilografia ’I pesci’, vincitrice nel 1957 del primo premio alla Biennale di Carrara. Esposta anche la Natività scolpita su sughero, materiale raccolto in quel viaggio e oggi custodita nel Duomo di Carrara.
L’esibizione sarà visitabile fino al 14 settembre e rappresenta un atto di amore e memoria: "Sto eseguendo il testamento artistico di mio padre – racconta Gianpaolo Pezzica –. Non voleva vendere, né esporre le sue opere, pur avendo amicizie e possibilità. Questa mostra è una gioia e una responsabilità: il valore artistico di mio padre merita di essere ricordato". E lo sarà sanche a Castelpoggio dove, il 6 agosto, San Sisto patrono del paese, è stata inaugurata una parete di sei metri, realizzata in gesso e spray dalla bottega di Carlo Lenzi, allievo di Pezzica e suo collaboratore nell’allestimento del Museo del Marmo di Carrara nel 1968. L’installazione – una veduta del paese tratta da una fotografia d’epoca che accompagna i ritratti di cinque abitanti eseguiti da Pezzica nel 1949 – sarà esposta nella sede della Pro Loco di Castelpoggio.
L’opera di Pezzica continua così a tracciare ponti tra territori e generazioni, riaffermando con potenza la sua voce nell’arte.