MICHELE SCUTO
Cronaca

"Così il recupero di Villa Massoni". Manfredi: "Va esteso anche al parco. Sono necessari fra 50 e 80 milioni"

L’esperto architetto: "Intervenire significa restituire un pezzo di identità collettiva e creare nuove opportunità culturali e sociali"

L’esperto architetto: "Intervenire significa restituire un pezzo di identità collettiva e creare nuove opportunità culturali e sociali"

L’esperto architetto: "Intervenire significa restituire un pezzo di identità collettiva e creare nuove opportunità culturali e sociali"

Nella sala della Resistenza di Palazzo Ducale si è parlato del futuro di Villa Massoni, la storica dimora di Massa che a metà ottobre finirà all’asta con una base di circa 3,5 milioni di euro. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Apuamater con il titolo ’Villa Massoni, un tesoro da conoscere e difendere’, ha richiamato un pubblico numeroso: cittadini, studiosi, associazioni e rappresentanti del mondo politico. In sala erano presenti il sindaco Francesco Persiani, l’onorevole Alessandro Amorese di FdI e, per l’opposizione, i consiglieri Stefano Alberti, Ivo Zaccagna e Dina Dell’Ertole, promotori nei giorni scorsi di una mozione per richiedere un consiglio comunale straordinario dedicato al tema. Ad aprire i lavori è stato Claudio Palandrani dell’associazione Apuamater che ha promosso la conferenza, che ha illustrato le finalità dell’iniziativa: riportare al centro dell’attenzione pubblica un bene architettonico e paesaggistico di valore unico, che non può essere trattato come una semplice questione immobiliare. "Villa Massoni – ha sottolineato – è parte dell’identità della città e rappresenta un patrimonio che deve essere preservato e restituito alla collettività".

Il relatore principale della giornata è stato l’architetto Bruno Manfredi, autore di una tesi di laurea interamente dedicata alla villa. Con documenti e immagini storiche ha ripercorso le fasi costruttive e le trasformazioni del complesso, dal XVII secolo fino al rifacimento del 1895 voluto dal marchese Piaspero Massoni. Manfredi ha ribadito l’urgenza di un recupero integrale, non limitato alle strutture architettoniche e agli affreschi, ma esteso anche ai 90 ettari di tenuta agricola, che potrebbero essere riconvertiti in parco pubblico e diventare un nuovo spazio di relazione per la città. L’architetto ha stimato i costi di restauro tra i 50 e gli 80 milioni di euro, sottolineando la complessità di un intervento che non può essere affrontato senza una visione di lungo periodo e una collaborazione ampia tra enti e istituzioni.

"Villa Massoni – ha spiegato – non è solo un edificio da recuperare, ma un organismo unitario in cui architettura, paesaggio e memoria storica si intrecciano. Intervenire significa restituire un pezzo di identità collettiva e creare nuove opportunità culturali e sociali". La conferenza ha riportato l’attenzione su un bene che per secoli è stato residenza signorile e luogo di feste popolari, oggi in abbandono e sotto sequestro dopo una vicenda familiare sfociata in tragedia.

L’asta di ottobre diventa quindi un passaggio cruciale: da quell’appuntamento dipenderà se la villa resterà in mani private o se potrà essere acquisita e valorizzata come patrimonio pubblico. La forte partecipazione politica, l’interesse dei cittadini e l’impegno delle associazioni mostrano che attorno a Villa Massoni si sta formando un fronte ampio, deciso a trasformare una ferita urbana in occasione di rinascita.

Michele Scuto