
Le strade di Campocecina prima della nuova asfaltatura. Adesso che sono rimesse a nuovo i gestori dei rifiuti chiedono che si elimino i divieti alle due ruote
Le buche lungo la strada per Campocecina sono state sistemate. Almeno da due anni. I divieti per bici e moto, però, restano ancora al loro posto creando non pochi problemi al turismo. A denunciare il paradosso è il direttore della Confartigianato Gabriele Mascardi, in sinergia con i gestori dei due rifugi di Campocecina. "La montagna va valorizzata, non messa in croce o sarà abbandonata da tutti. Il caso di Campocecina rappresenta l’apoteosi della burocrazia: uffici che non si parlano, la mano destra che non sa cosa fa la sinistra, così che oggi ci ritroviamo la strada sistemata da un paio di anni ma le ordinanze e i divieti ancora in vigore – sottolinea Mascardi -. Stiamo parlando della strada che dal bivio della Spolverina, tra Castelpoggio e Fosdinovo, conduce a Campocecina. Una strada che in passato ha vissuto gravi momenti di difficoltà, buche, avvallamenti, dissesti. Condizioni critiche che rendevano pericolosa la circolazione, soprattutto per motocicli e biciclette. Il Comune, nel 2020, aveva emanato un divieto di transito per mezzi a due ruote e un limite di velocità di 20 chilometri per le auto fino al compleamento dei lavori". Quei lavori, però, sono stati fatti. "Dopo un parto travagliato, da oltre due anni, i lavori sono terminati e la strada sarebbe di nuovo percorribile – prosegue il direttore -. Aperta ma non per tutti: nonostante la sede stradale sia stata rinnovata permane il divieto di accesso alle moto e alle bici. Ciò che era una misura di tutela è di fatto divenuto un elemento di penalizzazione soprattutto per gli eroici operatori che continuano credere nel turismo alpino carrarese". Lo confermano Andrea Scagliola, che assieme alla moglie gestisce il rifugio Carrara del Cai, e Alba Lattanzi, che gestisce il Rifugio Belvedere. "Queste restrizioni sono di fatto un freno allo sviluppo e alla diversificazione dell’offerta turistica che è vitale soprattutto in questo periodo di ferie estive", rimarca Scagliola. "Escludere i motociclisti e ciclisti, significa rinunciare a una fetta consistente e fidelizzata di clienti", continua Lattanzi. "Senza se e senza ma, riteniamo – concludono in sinergia Mascardi, Scagliola e Lattanzi- che il divieto debba essere revocato. Mantenere una restrizione ingiustificata penalizza motociclisti e ciclisti senza motivo. Ci aspettiamo pertanto che il Comune emani al più presto un’ordinanza formale di revoca del citato divieto ed aggiorni la segnaletica stradale eliminando i relativi cartelli. Basterebbe un parere positivo dell’ufficio strade, un sopralluogo sul posto. L’estate fra poco volgerà al termine e serve una risposta immediata".