REDAZIONE MASSA CARRARA

Massa Carrara, territorio a rischio. “Dragaggio del Frigido e bonifiche, le priorità”

Europa Verde: “Servono tecnici capaci, che conoscano le reali caratteristiche morfologiche del torrente”

Lavori sugli argini del Frigido Europa verde se la prende con i sindaci che “nella loro poca conoscenza, confidano nei tecnici più interessati a procrastinare tempi e soluzioni"

Lavori sugli argini del Frigido Europa verde se la prende con i sindaci che “nella loro poca conoscenza, confidano nei tecnici più interessati a procrastinare tempi e soluzioni"

Massa, 7 luglio 2025 – Le bonifiche e il dragaggio del Frigido le priorità poste da Europa Verde. “Da decenni assistiamo agli annunci sul reperimento di risorse finanziarie per la bonifica della zona industriale dai residui lesivi della salute pubblica. Risorse finanziarie che potranno essere impiegate su progetti di fattibilità sempre mal composti e mal applicabili”.

Così Europa verde se la prende con i sindaci che “nella loro poca conoscenza, confidano nei tecnici più interessati a procrastinare tempi e soluzioni, prolungando le loro consulenze. Le risorse servono a coprire le spese di consulenza anziché alla soluzione dell’inquinamento. La salute dei cittadini passa così in second’ordine come le scelte delle Asl, stranamente ancorate alla secretazione delle statistiche legate ai dati di monitoraggio delle insorgenze tumorali”.

Altro tema urgente è il dissesto idrogeologico. “Una delle questioni cardine è la regimentazione delle acque e la manutenzione del Frigido: una prassi ineludibile che deve prevedere la frequenza con cui si mantiene il letto del fiume, soprattutto nel tratto terminale. Le briglie, di altezza superiore ai due metri, sono ormai sommerse dai detriti che il fiume trascina a valle. Questo implica che, nelle stagioni secche, il corso del fiume non abbia un grande flusso di acqua. Nella stagione piovosa invece la mancata rimozione dei detriti mette a rischio Marina di Massa. Bisogna però segnalare – prosegue Europa Verde – che dragare e risistemare un alveo implica una serie di adempimenti, in fase di progettazione, che ne rendono l’esecuzione materiale ricca di ostacoli burocratici. A nostro avviso serve una volontà politica seria che metta in atto la fase progettuale e, a seguire, quella operativa ed esecutiva. L’idea di alzare gli argini con muri di cemento armato indica una scarsa conoscenza della tipologia dei flussi caratteristici di quel corso d’acqua.

Gli ingegneri idraulici della zona sanno il necessario per ben progettare gli interventi necessari, ma, paradossalmente, in passato questo ruolo è stato conferito ad ingegneri idraulici che non avevano la più pallida idea di cosa fosse il Frigido, e che hanno progettato su carta con criteri di carattere universalistico, dunque inefficaci o anche dannosi su quell’alveo. Una sorta di stravaganza operativa incapace di riflettere sul fatto che ogni fiume ha una propria storia e una propria capacità di reagire, determinata dalla conformazione della geologia del letto del fiume stesso, ad opere di regimentazione. Con questo non intendiamo dire che gli ingegneri idraulici di Firenze non abbiano professionalità, ma che, come ben sanno, serve una conoscenza approfondita, anche storica, della conformazione dei terreni su cui quegli alvei scorrono. Una competenza generica non serve a nulla. Dunque, in sintesi, serve una urgente azione di abbassamento del letto del fiume. Si spera che i materiali da asportare possano essere di interesse per quelle aziende li usano per la realizzazione di granulati adatti a moltissime applicazioni all’interno delle Opere Pubbliche. Al di là dei progetti di sistemazione degli argini, alcuni di grandissimo interesse, serve una manutenzione del letto ed è per questo che l’abbassamento del letto è un’opera irrimandabile”.