
Il patron Ivano Fanini, insieme al figlio Cristian e a Pierluigi Castellani, presidente della Federazione ciclismo lucchese, mostrano i piani per il velodromo
Un Comitato provinciale di una disciplina sportiva non può scrivere ad un Ente sovranazionale come l’Unione Europea. Non potrebbe farlo nemmeno la Federazione Italiana ciclismo, ma soltanto l’UCI, l’organismo internazionale dello sport del pedale. Dalla giurisprudenza una doccia gelata sul velodromo a Capannori. Però continuano ad arrivare altri progetti con caratteristiche tecniche precise, per impianti omologati per le gare internazionali, realizzabili in pochi mesi: eccone uno, nella foto con Ivano Fanini, il figlio Cristian, Stefano Bendinelli, direttore del museo Fanini e Pierluigi Castellani, presidente della federazione ciclistica lucchese.
Dal Canada, l’imprenditore Peter Junek ha saputo del velodromo che si vorrebbe costruire a Capannori (su idea dell’imprenditore e figura clou del ciclismo nazionale e non solo, Ivano Fanini), e ha lanciato la sua proposta un mese fa. Ora si va oltre. Le sue imprese di Odense in Danimarca, di Santiago del Cile e di Tagaytay, nelle Filippine, scendono nei dettagli e sono arrivate così altre direttive tecniche e rendering. Queste strutture sono fattibili, c’è però la richiesta di finanziamenti.
Sui terreni messi a disposizione da Ivano Fanini, più quelli da espropriare (secondo i primi sondaggi sarebbero cessioni bonarie) si vorrebbe realizzare l’infrastruttura. La Federazione, attraverso il Comitato lucchese, come si ricorderà, ha inviato la richiesta di finanziamento all’Unione Europea per 50 milioni di euro. Forse soltanto una vera e concretamente interessata sinergia tra tutte le istituzioni, Regione, Provincia, Comune di Capannori, Coni, Ministero dello Sport e UCI, potrebbe superare gli ostacoli burocratici.
Questo impianto potrebbe creare indotto, all’interno possono starci negozi ed attività. Una struttura apribile, altamente innovativa, che oltre al ciclismo potrà ospitare concerti ed altre manifestazioni.
Massimo Stefanini