
Vietina (Lucca è un grande noi) e Tetti (Avs) criticano pesantemente le scelta di aprire una punto vendita della media distribuzione nella storica strada: "Rischia di alterare l’equilibrio commerciale".
"In un borgo che ha resistito per anni grazie a tradizione, qualità e rapporto umano questa nuova apertura rischia di alterare profondamente l’equilibrio commerciale ed economico. Preoccupa anche l’atteggiamento del presidente del Consiglio comunale, che si è detto lieto dell’iniziativa perché aumenterebbe la frequentazione e spingerebbe a migliorare il livello dei “competitor”. Parole che dimostrano scarsa attenzione verso chi da anni mantiene viva questa parte di città". Sono le parole di Ilaria Vetina, capogruppo di Lucca è un grande noi, a proposito delll’apertura a Borgo Giannotti, quartiere simbolo del commercio di vicinato lucchese, di un nuovo esercizio di media distribuzione.
Un’operazione che, secondo Vietina, rischia di mettere in difficoltà i piccoli negozi storici, aumentare il traffico in una zona già congestionata e creare disagi per la mancanza di parcheggi adeguati. Vietina aveva presentato il 28 luglio Vietina un’interrogazione al sindaco chiedendo chiarimenti su alcuni aspetti di questa operazione, fra cui "se l’amministrazione avesse pienamente valutato in quale modo tale cambio di destinazione influisca sulla situazione commerciale ed economica delle imprese che sussistono nella stessa area".
"I cittadini – sottolinea ancora Vietina – hanno diritto a trasparenza e chiarezza. Non si possono accettare decisioni calate dall’alto senza un vero confronto con chi vive e lavora nel quartiere. Fermo restando il principio di libertà di impresa, è dovere di un’amministrazione salvaguardare le piccole attività, soprattutto quelle storiche e di tradizione, valutando con attenzione le conseguenze di nuove aperture di media e grande distribuzione su un quartiere ben specifico e fortemente caratterizzato".
Critiche anche da Eros Tetti, esponente di Alleanza Verdi-Sinistra. “Sarebbe l’ennesimo affronto alla città – dice Tetti – La storia di Lucca affonda le sue radici nel commercio e nell’artigianato, settori che oggi stanno scomparendo sotto i colpi incessanti della grande distribuzione e delle multinazionali del web, i cui profitti finiscono nei circuiti speculativi anziché rimanere sul territorio.”
Per Tetti, la ricchezza di Lucca deriva anche dalla presenza di una grande rete commerciale diffusa, che negli anni ha sostenuto la vitalità del tessuto urbano e sociale. Un patrimonio che rischia di essere eroso dall’avanzata di modelli di consumo che impoveriscono le comunità locali.