FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Mercanti rilancia i dubbi ”Si punta solo sulla quantità più presenze e più turismo“

La consigliera regionale del Pd torna sulle politiche dell’amministrazione “Dopo tre anni di Pardini, quella che vediamo è una città senza una cabina di regia senza interrogarsi davvero su che modello di città vogliamo costruire“.

Un gruppo di turisti in piazza San Michele (foto Alcide)

Un gruppo di turisti in piazza San Michele (foto Alcide)

Turismo, commercio, impegno e passione politica. Di questo si è parlato nell’edizione di domenica con un commmento a firma del caposervizio Francesco Meucci e che muoveva dal dibattito su questi temi suscitato dalle parole di Valentina Mercanti, consigliere regionale Pd. La quale, adesso, torna su quelle parole con un intervento che pubbliciamo di seguito.

"Ringrazio – scrive Mercanti – per l’attenzione che La Nazione ha riservato alle mie parole e al dibattito sul futuro della nostra città. È un’occasione utile per chiarire una premessa che, almeno per me, è sempre stata molto semplice: io non riesco a ragionare in termini di posizionamenti politici e di ricerca di incarichi, ma solo in termini di fatti e misure concrete. Sono cresciuta in una famiglia di lavoratori, sono una lavoratrice e una donna che ha sempre scelto di impegnarsi in prima persona, con serietà e senza scorciatoie. Da anni mi occupo della mia città, di eventi e di tutte le ricadute che questi temi hanno sulla vita reale delle persone. E non lo faccio da oggi, né da quando si è insediata l’attuale giunta comunali. Sono anni che mi interesso di questi temi, da ben prima che il sindaco fosse Pardini. Chi conosce Lucca sa bene che sta cambiando, purtroppo non in meglio".

"Nel 2018, da assessora comunale – va avanti Mercanti – ho portato avanti il blocco delle nuove licenze alimentari nel centro storico per contrastare gli effetti più evidenti del turismo di massa. Poi ho continuato il mio impegno in Regione (e dico subito, perché non amo le ipocrisie, che mi piacerebbe portarlo avanti), lavorando sulla legge sul turismo e portando avanti progetti come “Toscana diffusa”, dove ho sempre cercato di far entrare anche le colline lucchesi, perché Lucca non è solo città, che resta certamente il suo cuore, ma un territorio che va tutelato e valorizzato nel suo insieme. Dopo tre anni di amministrazione Pardini, quella che vediamo è una città senza una cabina di regia, dove si punta solo sulla quantità: più presenze e più turismo, senza interrogarsi davvero su che modello di città vogliamo costruire. E non parlo solo di eventi, settore nel quale possiamo vantare bravi imprenditori privati, che non mi risulta siano stati “portati” in città dalla giunta di centrodestra. Non si è visto un impegno concreto sulla casa e sulle politiche abitative, non si è visto nulla verso le frazioni, non si è vista attenzione verso la fascia media, quella che lavora, fatica e tiene in piedi questa città".

"E francamente, – proegue la consigliera regioanle – sentir dire che la governance si fa con gli Stati generali del turismo fa un po’ sorridere. Oggi i prezzi delle case sono alle stelle, inaccessibili sia nel centro storico che nei quartieri intorno alle mura. Il rischio concreto è che anche Lucca finisca travolta da quel processo di gentrificazione che forse piace a chi sta meglio, ma che allontana precari, giovani e famiglie che ogni giorno si fanno in quattro per vivere qui“.

“E vogliamo parlare delle attività produttive? Basta girare un po’ per la città e ascoltare chi lavora per sentirsi dire che sì, la gente c’è, ma gli incassi sono inferiori agli anni passati. È il segno che non serve inseguire solo i numeri, serve una città che sia vivibile e accessibile per i suoi cittadini, tutto l’anno. Serve un turismo che non si limiti a “vedere” la città, ma a viverla e conoscerla davvero. Forse allora smetteremo di sentirci chiedere “dov’è la piazza tonda?” e sentiremo domandare, con consapevolezza e rispetto, “dov’è piazza Anfiteatro?”. Questo è ciò che mi interessa. È quello che ho sempre detto e portato avanti, senza elezioni o ambizioni personali sullo sfondo, semplicemente perché a Lucca sono nata, ho scelto di viverci e mi piacerebbe anche invecchiarci. In una città che non si sente un “prodotto”, ma una comunità".