LAURA SARTINI
Cronaca

L’esplosivo caso Fermi “Grande e ingestibile, con problemi di sicurezza. La Provincia lo divida“

E’ l’appello di Cobas e Flc Cgil dopo la lettera-denuncia dei genitori “Sono 2500 studenti, 400 docenti e Ata, 8 indirizzi e 3 sedi. E’ troppo“.

E’ l’appello di Cobas e Flc Cgil dopo la lettera-denuncia dei genitori “Sono 2500 studenti, 400 docenti e Ata, 8 indirizzi e 3 sedi. E’ troppo“.

E’ l’appello di Cobas e Flc Cgil dopo la lettera-denuncia dei genitori “Sono 2500 studenti, 400 docenti e Ata, 8 indirizzi e 3 sedi. E’ troppo“.

Il caso del Polo Fermi-Giorgi, la prima scuola di Lucca e in Toscana per numero di studenti, torna a far parlare dopo il duro attacco alla attuale gestione firmato dal comitato dei genitori. A intervenire sono i Cobas Scuola della provincia di Lucca e la Flc Cgil di Lucca- “L’instabilità dei dirigenti e gli altri problemi sollevati dai genitori hanno delle cause strutturali – sostengono i sindacati – . Un istituto con oltre 2500 studenti, più di 400 docenti e Ata, otto indirizzi profondamente diversi (dai licei agli indirizzi tecnologici a quelli professionali), con tre sedi diverse è strutturalmente ingestibile. Si tratta, non a caso, dell’istituzione scolastica più grande della Toscana, che andrebbe diviso in almeno due istituti da parte della Regione Toscana (organo competente per la decisione finale) e della Provincia di Lucca, che esprime in merito al dimensionamento un parere di fatto decisivo. E’ già accaduto qualche anno fa per il mega Istituto comprensivo di Pietrasanta, che dopo appena un anno di vita, grazie ad una mobilitazione sindacale che coinvolse docenti e genitori, è stato scisso in due Istituti comprensivi: in quel caso, non vi era la complessità di gestione del Fermi, dato che non si raggiungevano i numeri citati e, trattandosi di scuole dell’infanzia, primaria e media, non vi erano diversi indirizzi“. Quindi i sindacati chiedono uno scorporamento di un istituto storico che è andato decisamente crescendo. “In un mega istituto come il Fermi il Collegio docenti con più di 350 membri diventa un organo pletorico – osservano Cobas e Cgil – , il cui funzionamento effettivamente democratico risulta sempre più problematico: di fatto tende a trasformarsi in un organo di ratifica delle decisioni dirigenziali. Le tabelle ministeriali dell’organico del personale Ata prevedono un aumento dei posti in base al numero degli studenti e delle sedi, ma in maniera meno che proporzionale, con particolare sofferenza a partire dai 1.100 studenti. La diversità e la numerosità degli indirizzi rende difficile una gestione unitaria, sia da un punto di vista amministrativo che didattico“.

“Numeri così grandi di studenti e tre sedi diverse – di cui una di per sé di dimensioni notevoli- pongono anche problemi di sicurezza per gli studenti e per gli stessi docenti, come qualche episodio recente ha evidenziato – dichiarano i due sindacati –. Infine, non possiamo non far notare che i docenti non si sono opposti in maniera pregiudiziale ai dirigenti, ma hanno posto – in particolare tramite la RSU di Istituto – tutta una serie di problemi, tra cui anche quelli sollevati dai genitori. La RSU ha presentato alla Provincia un ampio dossier, che documenta la carenza di bagni funzionanti, la fatiscenza delle sedi (in particolare quella di Saltocchio), il sovraffollamento nella sede centrale, le gravi difficoltà nel controllo degli accessi. Ha chiesto, inoltre, chiarezza e trasparenza sulla nuova sede del professionale Giorgi in Santa Chiara, il cui uso era destinato alla lotta all’abbandono scolastico e al professionale, mentre girano voci su un paradossale spostamento del professionale stesso ad una sede non precisata“. “Per tutte queste ragioni – concludono le organizzazini – chiediamo ai genitori di sostenere la campagna, che riprenderemo a settembre con apposite iniziative, per chiedere la divisione del Fermi in almeno due istituti, la cui gestione sarebbe più razionale e sicuramente più democratica e renderebbe più facile anche la stabilità della dirigenza“.

L.S.