
Liano Picchi con il sindaco di Porcari Leonardo Fornaciari alla recente assemblea
LUCCAEsposto alla Corte dei Conti contro Retiambiente sui risvolti economici dell’impianto di riciclo di pannolini e di pannolini, oltre che di scarti tessili, che dovrebbe sorgere a Salanetti, al confine tra Capannori e Porcari. A presentarlo i Comitati ambientali, coordinati da Liano Picchi. "L’impianto sperimentale dei pannoloni certamente provocherà un forte impatto sull’ambiente e sulla qualità di vita dei residenti – si legge in una nota dello stesso Picchi – ma abbiamo espresso fortissimi dubbi anche sulla sostenibilità economica dell’impianto. Oggi, consultando la documentazione ultima aggiornata presentata da Retiambiente in Regione nella Conferenza dei servizi, ci siamo invece accorti delle conseguenze sulle tasche dei cittadini.
L’immobile di Salanetti comprato per poco meno di 3 milioni di euro, dovrà essere demolito e ricostruito. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto che quell’immobile non poteva essere utilizzato in quanto era ubicato a meno di 10 metri dal canale che dal Duemila é esondato per ben tre volte allagando l’area e le aziende circostanti. Gli stessi dirigenti del Comune di Capannori avevano già scritto nel documento del settembre 2023 che" l’area ricade in P3 " aree a pericolosità per alluvioni frequenti". Non é servito a niente, - scrive Picchi, - sono andati avanti ignorando le avvertenze e minimizzando i problemi. Oggi devono prendere atto che avevamo ragione noi.
Non solo riteniamo che sia stato un grave elemento di leggerezza aver dato luogo all’acquisto prima ancora di aver ottenuto l’autorizzazione dalla Conferenza dei Servizi, ma, peggio ancora, l’aver ignorato un dato così eclatante come quello della pericolosità idraulica. Si sentivano così sicuri che pochi mesi dopo l’acquisto, hanno affidato, con altri finanziamenti pubblici, la manutenzione ordinaria e straordinaria del fotovoltaico posto sulla copertura dell’immobile, che ora invece andrà demolito. La necessaria demolizione e ricostruzione comporterà una quasi certa impossibilità di metterlo in funzione entro il giugno 2026, e quindi anche della probabile perdita dei finanziamenti PNRR. Per scongiurare tutto ciò abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti, affinché intervenga".
Ma.Ste.