
Nella foto Alcide un sopralluogo all’interno del mercato del Carmine
LUCCAIl Mercato del Carmine diventa anche un po’ “viareggino“. D’altra parte inevitabilmente fa gola questo luogo che respira di storia e di vita vera delal città, che dunque acquisisce anche un ruolo cardine nella promozione delle eccellenze del territorio, che siano ittiche, agricole, artigianali o artistiche. E questo sia tramite collaborazioni permanenti che attraverso iniziative specifiche che ne permettano la valorizzazione.
Nei giorni scorsi la Giunta del Comune di Viareggio ha approvato un importante protocollo d’intesa, della durata di 5 anni, per garantire la rappresentanza – permanente e temporanea - del territorio e degli operatori viareggini al Mercato del Carmine di Lucca. Il Comune di Viareggio e la Fondazione 4223 di Lucca (che gestisce il Mercato del Carmine) hanno riconosciuto l’importanza di una collaborazione continuativa e di lungo termine per lo sviluppo di iniziative che favoriscano la promozione del territorio in un contesto privilegiato come quello del mercato del Carmine, non solo un luogo di commercio, ma anche un luogo-simbolo della cultura e delle tradizioni locali. Nella visione della Fondazione 4223, che ha preso in carico la sua riapertura, il mercato rappresenta, infatti, un punto di riferimento per la comunità – cittadina e provinciale - e per i turisti che visitano e abitano la città e un’opportunità concreta per lo sviluppo economico e sociale dell’intera provincia. Il Comune di Viareggio si è assunto l’impegno di favorire e sostenere la partecipazione di aziende, artigiani, associazioni e operatori del territorio alle iniziative organizzate presso il Mercato del Carmine, di collaborare alla definizione di un programma di eventi e di fornire eventuale supporto logistico, istituzionale e promozionale per le attività concordate con la Fondazione.
Per dare immediata concretezza al protocollo, la 4223 ha in corso un’interlocuzione con la Cittadella della Pesca, un’importante realtà locale per la valorizzazione del pescato viareggino e del cosiddetto “pesce povero”, al fine di riportare quotidianamente a Lucca il pesce del nostro mare, che troppo spesso viene scartato dal mercato tradizionale, perché scarsamente conosciuto, o semplicemente non alla moda.
L.S.