
Prosegue acceso il dibattito sul futuro del servizio idrico. Il prossimo 31 dicembre infatti scadrà la concessione trentennale a Geal. Nel frattempo il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi sullla richiesta di proroga
"Da mesi assistiamo alla messa in scena di una propaganda dannosa, orchestrata dal sindaco Pardini per dare battaglia a un problema che lui stesso ha creato: la non gestione della scadenza della concessione GEAL (fissata al 31.12.2025) e la volontà ostinata di impedire l’ingresso di Lucca in un sistema pubblico più solido, come quello di GAIA. Cosa, quest’ultima, che significa dire no alla multiutility fiorentina, posizione che abbiamo sempre coerentemente ribadito come PD lucchese, e sì alla volontà popolare espressa con il Referendum 2011”. Così le consigliere e i consiglieri comunali del PD sull’acqua e la scadenza della concessione Geal.
“Ci sembra che qualcuno faccia volutamente finta di non capire - proseguono – non solo tra i supporter del sindaco ma, anche tra chi, in teoria libero da vincoli, dovrebbe analizzare i fatti e riportare le notizie con l’obiettivo di informare correttamente. Con la scadenza fissata per il 31 dicembre 2025, la legge è chiara: la concessione non è più prorogabile. E invece di avviare con serietà il processo che porterebbe a una gestione pubblica, efficiente, territoriale e solida al servizio idrico lucchese, una gestione in cui il Comune di Lucca sarebbe - è bene ribadirlo - il primo e più importante azionista, il sindaco ha scelto di buttare tempo e denaro pubblico in contenziosi legali, seminando illusioni e paralizzando ogni possibilità di investimento: ecco dunque che la possibile proroga tecnica avanzata sia dall’Autorità idrica toscana che da Gaia è presto spiegata. Non tanto una vittoria ideologica ma una banale - quanto mai costosa e dannosa - attesa burocratica di un esito già scritto nonostante il teatrino di questi anni. Una messinscena che ha paralizzato investimenti urgenti, soprattutto in Oltreserchio e sta isolando la città rispetto ai Comuni limitrofi”.
“Ma il tentativo di prendere in giro la cittadinanza con ipotesi palesemente infondate non finisce qui. La novità delle ultime settimane è la stravagante tesi che l’ingresso Gaia determinerebbe alla sua scadenza (“tra “pochissimi anni”) l’ingresso nella multiutiliy. Una posizione assurda e ridicola. La concessione di Gaia scadrà tra 10 anni: per capirsi, gli amici di Lucca 2032 arriveranno al capolinea ben prima. Lo stesso per l’eventuale e non auspicabile eventuale secondo mandato di Pardini. E non c’è alcun automatismo, anzi. L’ambito territoriale Toscana Nord Ovest è ben separato da quello fiorentino e tale deve restare. La verità è l’opposto. Entrare in Gaia non significa svendersi ala multiutility fiorentina — contro cui il PD di Lucca si è sempre dichiarato contrario. Anzi: significa rafforzare un’alternativa pubblica, territoriale, sostenibile come Gaia, unico gestore interamente pubblico in Toscana, con 350mila utenze e un assetto partecipativo che può essere migliorato proprio con l’ingresso di Lucca e della Piana nella stessa conferenza territoriale. Il TAR non ha riconosciuto il diritto del Comune alla gestione autonoma dell’acqua, ma solo alcuni vizi procedurali".