GIULIA PRETE
Cronaca

Economia circolare. Il 67% dei lucchesi è attento ai temi della sostenibilità

È quanto emerge dall’indagine presentata ieri mattina a Palazzo Ducale condotta dall’Istituto Demopolis e curata dal direttore Pietro Vento.

La presentazione dell’indagine ieri. a Palazzo Ducale (foto Alcide)

La presentazione dell’indagine ieri. a Palazzo Ducale (foto Alcide)

Un cambiamento culturale concreto, che parte dal basso e coinvolge in modo sempre più ampio la cittadinanza. È quanto emerge dall’indagine "Consapevolezze e sensibilità dei cittadini in tema di economia circolare", presentata ieri mattina a Palazzo Ducale, nell’ambito dell’evento dedicato al progetto Super_Eco, promosso dalla Provincia di Lucca all’interno del programma Interreg Marittimo. L’indagine, condotta dall’Istituto Demopolis e curata dal direttore Pietro Vento, con la collaborazione delle ricercatrici Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone, si basa su un campione rappresentativo di 1.004 cittadini maggiorenni residenti nella provincia.

Oltre a restituire un quadro preciso del contesto locale, lo studio include un confronto con le medie regionali toscane, offrendo uno spaccato utile anche in chiave comparativa. I risultati parlano chiaro: due cittadini su tre si dichiarano informati sui temi dell’economia circolare, che associano principalmente a riciclo (81%), riuso e riduzione degli sprechi (69%) e risparmio delle risorse naturali (55%). In merito al cambiamento climatico, il 70% lo attribuisce all’azione dell’uomo, mentre 6 intervistati su 10 richiamano le responsabilità politiche dei governi. Solo il 23% lo considera una naturale evoluzione del clima.

L’indagine fotografa anche comportamenti virtuosi ormai ben radicati nel quotidiano dei lucchesi: la raccolta differenziata è una pratica abituale per il 95% degli intervistati, mentre l’ottimizzazione dei consumi idrici ed energetici domestici coinvolge l’86%. Buoni i dati anche su acquisti a km0 (63%), la scelta di riparare invece di sostituire (62%) e il contenimento di riscaldamento e climatizzazione (oltre il 50%). Più contenuto, invece, l’utilizzo di mezzi sostenibili per gli spostamenti (27%) e di tecnologie riciclate (meno del 20%). Nonostante la crisi energetica innescata dal conflitto russo-ucraino abbia generato un calo d’interesse ambientale a livello nazionale, in provincia di Lucca l’attenzione resta alta.

Tuttavia, permangono alcune percezioni errate: molti cittadini immaginano che l’Italia sia in ritardo rispetto alla media europea, mentre in realtà la Toscana si colloca al terzo posto tra le regioni italiane per performance nell’economia circolare. "Il 67% dei cittadini afferma di aver accresciuto la propria sensibilità ambientale negli ultimi cinque anni, un dato nettamente superiore alla media nazionale (+14 punti) e anche a quella regionale - ha commentato Pietro Vento - Inoltre, due lucchesi su tre sostengono il Piano regionale per l’economia circolare, ritenendolo uno strumento strategico per ridurre la produzione di rifiuti e aumentare riciclo e recupero". "È il dissesto idrogeologico, con gli esiti delle alluvioni – conclude - - il principale timore espresso dall’84% dei cittadini della provincia di Lucca. Al secondo posto le ondate di calore e gli incendi".

"Nella nostra provincia emerge una consapevolezza ambientale fuori dal comune – ha dichiarato il consigliere provinciale Luca Menesini –. È il risultato di anni di lavoro da parte delle amministrazioni locali. La sostenibilità è diventata un sapere diffuso, un patrimonio collettivo che può diventare anche un modello per altri territori. Siamo sulla strada giusta: è il momento di spingere al massimo". Un segnale chiaro, dunque: i cittadini sono pronti al cambiamento e chiedono politiche più coraggiose in tema di sostenibilità. La sfida ora passa nelle mani delle istituzioni.

Giulia Prete