
Emiliano Stefanini e la moglie Cinzia in vacanza, prima del drammatico episodio
Lucca, 18 agosto 2025 – Drammatica disavventura per una coppia di Montecarlo in gita a Torino per ferragosto, dove è stata vittima di uno scippo. Ad avere la peggio Emiliano Stefanini, molto conosciuto nel paese del vino e in Valdinievole dove ha lavorato per anni come direttore dell’hotel Tamerici e Principe a Montecatini. Adesso, a 66 anni, è in pensione e con la moglie Cinzia ha deciso di trascorrere alcune giornate di relax, prima a Chamonix, poi nel capoluogo piemontese.
“Eravamo nei pressi del Museo Egizio che volevamo visitare, quindi non in un sobborgo sperduto della periferia – racconta Emiliano Stefanini - ho visto due ragazzi in monopattino che giravano intorno ai turisti. Non mi è piaciuto il loro atteggiamento sospetto e quindi ne ho seguito i movimenti. Ad un certo punto uno è sceso, sembrava attendesse il momento e la vittima giusta. Questa si è materializzata con l’arrivo di mia moglie, il giovane l’ha strattonata e ha sfilato la catenina. In un primo momento sembrava che fosse sparita anche la fede, poi l’anello lo abbiamo ritrovato. Io ero a pochi passi, me lo sentivo, non so spiegare bene, ma sono piombato addosso al ragazzo e l’ho spinto in un muro, lui mi ha ferito al gomito, poi è fuggito insieme al complice che aspettava. Mi sono messo ad inseguirli ma non ce l’ho fatta ad acciuffarli. Anzi, oltre al danno, anche la beffa. Nella corsa per raggiungerli sono caduto e mi sono ferito anche al ginocchio”.
La vacanza si è trasformata in un inferno. Arrivata sul posto la polizia, le forze dell’ordine hanno attivato il 118 ed è arrivata l’ambulanza che ha trasportato il montecarlese al Pronto soccorso. Se la caverà con pochi giorni di prognosi. Le telecamere della videosorveglianza hanno ripreso tutta la scena e i due giovani, 16 e 17 anni, di origine magrebina, sono stati assicurati alla giustizia.
“E’ stata necessaria la nostra identificazione – conclude Stefanini – quindi dopo l’ospedale abbiamo trascorso anche qualche ora nella Questura torinese per l’identificazione”. “Forse ho sbagliato a reagire – conclude Stefanini – potevano avere un coltello ad esempio, ma di fronte a certi soprusi non riesco a resistere. Non è per il valore della catenina o per le ferite riportate, non si può subire sempre in questa maniera”.