LAURA SARTINI
Cronaca

’Avvisi’ ai minori : "Servono progetti nelle scuole"

Il Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani interviene sul fenomeno in crescita degli “avvisi orali” rivolti a...

Il Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani interviene sul fenomeno in crescita degli “avvisi orali” rivolti a...

Il Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani interviene sul fenomeno in crescita degli “avvisi orali” rivolti a...

Il Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani interviene sul fenomeno in crescita degli “avvisi orali” rivolti a minorenni nella città di Lucca, segnalando la necessità di una riflessione che superi la semplice dimensione repressiva per approdare a una vera alleanza educativa.

"L’incremento dei provvedimenti nei confronti di giovanissimi – tredici solo nel primo semestre del 2025, rispetto ai quattro dell’intero anno precedente – non va interpretato solo come un’efficace strategia di prevenzione, ma anche come un sintomo di disagio profondo, radicato in una frattura tra i giovani e le istituzioni - spiegano - La misura non può da sola offrire una risposta duratura. Convocare adolescenti in Questura e rappresentare loro un formale richiamo all’ordine equivale a mostrare uno specchio del loro problema, ma resta insufficiente per costruire una prospettiva di cambiamento. È necessario infatti comprendere che la criminalità minorile è quasi sempre il risultato di un percorso che si sviluppa in contesti di isolamento emotivo, assenza di figure adulte significative, carenza di strumenti per elaborare conflitti e riprodurre modelli valoriali significativi".

"In un tempo dominato dalle logiche della connessione virtuale, la scuola deve tornare a essere un presidio decisivo. Proponiamo di dare vita a una campagna nazionale denominata “Io valgo”, da realizzare in modo diffuso all’interno delle scuole. Chiediamo alle Istituzioni di sostenere un progetto di prevenzione vero, capace di integrare competenze educative, sociali e civiche in un’azione coordinata e strutturale. Occorre investire nel lungo termine, non su emergenze spot, poiché la criminalità minorile è una cultura da trasformare".