
Uno dei giovani accolti da una famiglia capannorese
A Capannori nasce l’accoglienza a casa, nelle famiglie del posto, di minori stranieri non accompagnati. Quello che si è trasformato in uno straordinario esempio di inclusione, è nato per caso. Sagar, del Bangladesh e Mahirou, originario del Benin, due ragazzi appena diciottenni, si sono ritrovati senza dimora a causa di lavori di ristrutturazione del centro dove abitano, a Capannori. Così molti nuclei familiari hanno aderito all’idea di Valentina Fei della cooperativa sociale Odissea, che gestisce l’arrivo di questi ragazzi.
Nell’alloggio di Sagar e Mahirou, sembrava dovesse bastare una ristrutturazione che si potesse eseguire con i giovani comunque all’interno. Invece l’intervento edilizio si è rivelato più impattate e invasivo e quindi si è reso necessario trovare una sistemazione ai due giovanotti. Quando è arrivato un budget extra dal Ministero per ricoverare i due ragazzi in albergo, scatta la molla giusta. A volte, come si suol dire, le difficoltà aguzzano l’ingegno.
A Valentina Fei, viene una bella idea. Fa stampare volantini con la scritta "Aggiugi un posto a casa", mutuando il titolo dalla famosa commedia musicale di Garinei e Giovannini "Aggiugi un posto a tavola". Il ciclostilato fa il giro della zona, se ne comincia a aprlare e spuntano due famiglie disposte ad ospitare i due adolescenti per il tempo necessario dei lavori al loro alloggio. Veronica e Andrea Ferroni, Roberta e Giovanni Perelli hanno inserito nella loro famiglia, insieme ai propri figli, anche i due ragazzi, uno per nucleo familiare.
"L’esperimento è riuscito, – commenta Valentina Fei, – si è realizzata la vera inclusione, è nata l’amicizia sincera, sono arrivati altri giovani, sono state organizzate "pizzate". Da un problema è nata una opportunità. Infatti diverse altre famiglie ci stanno chiedendo come poter fare per ospitare altri ragazzi. Proveremo a far diventare tutto ciò uno strumento. Potrebbe diventare una soluzione per il futuro".
Su questa storia interviene anche l’assessora alle politiche sociali del Comune di Capannori, Silvia Sarti: "Esempio encomiabile di solidarietà e di inclusione, rendere la comunità accogliente e coesa è un nostro obiettivo. Ringraziamo le due famiglie".
Massimo Stefanini