
Anna Orlandi era entrata al lavoro giovanissima, quando l’attività era gestita dalla signora Esperia Bertagni Pesetti e l’edicola sotto la Rocca era diventata la sua seconda famiglia
Profonda commozione ha destato a Castelnuovo la scomparsa di Anna Orlandi, per oltre mezzo secolo storica edicolante nel chiosco, sotto la Rocca Ariostesca, in piazza Umberto, come dipendente della famiglia Bertagni-Pesetti, che ha gestito l’edicola dagli inizi del Novecento fino ad una quindicina di anni fa. La signora Anna aveva appena compiuto 90 anni e da tanto tempo, in pratica dal 2003 al momento della pensione, abitava in Comune di Capannori insieme alla figlia Milena, geometra del Genio Civile, al genero Marco Ciuffardi e agli amati nipoti Andrea e Giorgia che hanno avuto la gioia di avere vicino nonna Anna per tanti anni, che li ha visti crescere e diventare adulti.
Le esequie si sono tenute nel Duomo di Castelnuovo e ora riposa nel locale cimitero accanto al marito Marino Pennacchi, anche lui un’istituzione nel capoluogo garfagnino per la sua mente enciclopedica e la conoscenza degli eventi garfagnini, da quelli sportivi a quelli di storia più generale. Anna aveva un carattere gioviale ed era di grande disponibilità verso tutti. Ogni mattina aveva sempre un elenco di "desiderata" di persone che prenotavano questa o quella rivista, un numero arretrato di una collana, un’edizione speciale e così via. Precisa e puntuale non deludeva mai alcuno.
Anche verso di noi corrispondenti di quotidiani era sempre gentile. Non c’erano ancora email e Whatsapp e proprio presso l’edicola di Piazza Umberto, gli Enti, le associazioni e le singole persone lasciavano le loro comunicazioni scritte che diligentemente Anna ci consegnava. Era entrata al lavoro giovanissima, quando l’attività era gestita dalla signora Esperia Bertagni Pesetti e l’edicola sotto la Rocca era diventata la sua seconda famiglia. Mi diceva tempo fa Manlio Pesetti, figlio di Esperia, ultimo titolare dell’edicola: "Quando Anna venne a lavorare da noi, io avevo cinque anni e per me è stata una specie di zia, una tata, come si dice in Garfagnana, e da mia mamma e da lei ho imparato il mestiere".
Alla famiglia Orlandi- Pennacchi le condoglianze anche de La Nazione.
Dino Magistrelli