ELENA SACCHELLI
Cronaca

Verso la capitale della cultura. Candidatura fra applausi e critiche: "Ottima idea, ma c’è poco tempo"

Dal Pd apprezzamento per il progetto di condivisione cittadina proposto dalla giunta di Sarzana. Biava: "Non sarà possibile ad esempio coinvolgere le scuole. Faremo un ’libro bianco’ di proposte".

Massimo Biava e Marta Borsi

Massimo Biava e Marta Borsi

La candidatura di Sarzana (unica città ligure ad essere stata ammessa) a Capitale della cultura per il 2028 sta suscitando entusiasmo, ma anche reazioni all’interno della variegata compagine politica locale. In città non manca di certo la voglia di collaborare e prendere parte a quello che l’amministrazione ha preannunciato dover essere "un percorso aperto, partecipato e condiviso", che prenderà il via lunedì pomeriggio, con un incontro aperto alla cittadinanza al teatro Impavidi. Ma al tempo stesso sono emersi anche alcuni timori legati alle tempistiche ristrette con cui dover consegnare il progetto, che sarà presentato ufficialmente oggi in una conferenza stampa in programma alla Fortezza di Sarzanello. "Intraprendere il percorso di candidatura a capitale italiana della cultura con una programmazione diffusa, partecipata e radicata nel territorio non può che trovarci interessati e desiderosi di collaborare – commenta il responsabile del settore cultura del Pd Massimo Biava – Il fatto che ci siano solo due mesi per perfezionare la candidatura invece ci preoccupa un po’. È chiaro, ad esempio, che non sarà possibile da qui al 25 settembre coinvolgere le scuole nella progettazione". Ad essere considerato ’tardivo’ per la realizzazione di una proposta articolata a detta dei dem, sarebbe anche il coinvolgimento dei comuni limitrofi. "È vero che Sarzana non parte da zero – prosegue Biava – competenze, creatività e energie non mancano, spesso con radici lontane nel passato. Ma il tessuto culturale è tutto da ricucire, come è da ricostruire uno spirito identitario, ’dormiente’ ormai da alcuni anni a eccezione di piccoli risvegli in alcune iniziative di carattere esclusivamente commerciale". Nel convincimento che sia il tempo di investire sulla cultura come risorsa collettiva, il Pd è pronto a lavorare a un ’libro bianco’ di proposte, "certi che il percorso annunciato dall’amministrazione sfoci in un reale coinvolgimento del territorio e dei comuni limitrofi, per arricchire la candidatura e allargarne la portata. La cultura non è solo motore dell’economia turistica, ma strumento di coesione sociale, identità, comunità. Se vogliamo creare un modello, creiamolo davvero e dal basso, con una progettazione condivisa che tenga conto delle centralità delle persone, degli spazi di socializzazione, del senso di comunità e partecipazione".

Preoccupata per le tempistiche risicate, ma disponibile a collaborare a una candidatura "che metta al centro le persone, gli spazi comuni, la partecipazione e la coesione sociale" è anche l’associazione culturale Sarzana Protagonista. "Ci preoccupano le tempistiche – spiega la presidente Marta Borsi – ma siamo convinti che Sarzana abbia risorse sufficienti per costruire una proposta autentica e capace di generare valore nel lungo periodo. La cultura non esiste solo per attrarre turisti o decorare le città: forma coscienze, crea legami, alimenta senso critico e appartenenza. Trattarla come vetrina significherebbe svuotarla del suo significato più profondo. Riconoscerla come risorsa collettiva vuol dire metterla al centro della vita quotidiana: accessibile, partecipata, generativa".

Elena Sacchelli