CHIARA TENCA
Cronaca

Uno sguardo al futuro dalla parte delle famiglie: "L’obiettivo è migliorare la vita delle persone"

L’impegno sul territorio dell’associazione Amas fondata nel 1998 "Stimoliamo le persone con corsi di attività manuali e motorie. Possiamo contare su 25 volontari e professionisti specializzati".

L’impegno sul territorio dell’associazione Amas fondata nel 1998 "Stimoliamo le persone con corsi di attività manuali e motorie. Possiamo contare su 25 volontari e professionisti specializzati".

L’impegno sul territorio dell’associazione Amas fondata nel 1998 "Stimoliamo le persone con corsi di attività manuali e motorie. Possiamo contare su 25 volontari e professionisti specializzati".

Fondata nel 1998 da un gruppo di familiari, Amas, l’associazione malattia di Alzheimer spezzina è oggi un punto di riferimento per le famiglie della provincia colpite da questa patologia, per cui promuove iniziative di informazione, solidarietà e inclusione sociale. Le tante attività si dividono fra un catalogo di corsi gratuiti – e non solo – per stimolare e coinvolgere i pazienti in modo attivo, il sostegno ai caregiver, la formazione dei volontari, insieme a Vivere Insieme, i rapporti con il mondo scientifico e la collaborazione con gli enti del territorio, a partire da Asl 5. Un ventaglio amplissimo di attività, spiegato dalla presidente Barbara Duranti.

Quante persone avete in carico? "Attualmente, più di 100 famiglie beneficiano dei servizi dell’associazione, che può contare su circa 25 volontari stabili e professionisti specializzati, tra cui psicologi, neurologi, geriatri, musicoterapisti ed esperti di attività motoria".

Quali sono i principali servizi erogati? "Operiamo alla Spezia e a Sarzana offrendo consulenze psicologiche e legali, attività di formazione e laboratori quotidiani per i pazienti: arteterapia, musicoterapia, attività manuali, stimolazione cognitiva, attività motoria e giochi matematici. Ma ci sono anche i corsi per familiari e caregiver: tra i più seguiti, i cicli di incontri ’I Curacari si fanno in 4’, con il sostegno di Fondazione Carispezia, e ’La nobile fatica dei caregiver’, che grazie a formatori di primissimo piano hanno offerto un supporto concreto nella vita quotidiana di chi assiste una persona colpita da Alzheimer".

Ci sono anche gli eventi speciali? "Ci impegniamo anche nella sensibilizzazione sull’importanza dell’integrazione sociale delle persone affette da demenza, per prevenire l’isolamento delle famiglie e migliorare la loro qualità della vita. In questo senso, abbiamo contribuito significativamente all’organizzazione della tappa spezzina dell’Alzheimer Fest 2023".

Quali progetti vi rendono più orgogliosi? "Soprattutto quelli mirati a ridurre ulteriormente l’isolamento domestico delle persone affette da demenza. Speriamo in futuro poter ampliare attraverso il costante inserimento di attività con come laboratori all’aperto e gite".

Come migliora la vita delle persone con deficit cognitivo frequentare l’associazione? "Accade in modo significativo, sia sul piano cognitivo che sociale. Le attività che proponiamo, in particolare gli esercizi cognitivi mirati, aiutano a stimolare le funzioni mentali residue e a rallentare il declino. Ma l’aspetto forse ancora più importante è la socializzazione: il poter stare in un ambiente accogliente, sentirsi parte di un gruppo, creare relazioni, ha un impatto molto positivo sull’umore e sull’autostima. Tutto questo si riflette anche sulla vita dei familiari. Mostriamo che dietro ogni persona ci sono ancora capacità, emozioni, storie da raccontare. Attraverso il nostro lavoro, combattiamo ogni giorno lo stigma che spesso accompagna queste diagnosi: per noi significa cambiare lo sguardo sulla fragilità, trasformarla in risorsa, e ridare dignità e voce a chi troppo spesso viene etichettato e messo da parte".