CHIARA TENCA
Cronaca

Scortata con amore. Una flotta in festa per accogliere la regina del mare

Si chiude così il secondo tour mondiale dell’Amerigo Vespucci. Una sinfonia di sirene ha salutato il momento dell’attracco a terra.

Si chiude così il secondo tour mondiale dell’Amerigo Vespucci. Una sinfonia di sirene ha salutato il momento dell’attracco a terra.

Si chiude così il secondo tour mondiale dell’Amerigo Vespucci. Una sinfonia di sirene ha salutato il momento dell’attracco a terra.

La regina è tornata. È stata una festa, un tripudio di emozioni, stupore, nostalgia che finalmente si è spezzata. Quando l’inconfondibile sagoma della nave più bella del mondo è spuntata al largo del Tino, il sogno è diventato realtà: è finito, finalmente, il lungo digiuno che la città e i suoi abitanti hanno sofferto per due anni, quelli che l’Amerigo Vespucci ha impiegato per portare a termine il suo tour mondiale, il secondo della sua storia quasi centenaria. I 264 dell’equipaggio guidato dal comandante, il capitano di vascello Giuseppe Lai, sono stati accolti da una flotta in festa, che fin dalle prime ore del mattino si è messa in moto per prendere il largo e raggiungere quella fiancata bicolore, la polena dedicata al grande navigatore e scopritore, i tre alberi e il bompresso, il giardinetto e, naturalmente, la bandiera tricolore.

Un vessillo che richiama l’italianità di questa nazione spesso spaccata nelle tifoserie e nei suoi estremismi, ma che sotto quelle vele ritrova ogni volta compattezza e orgoglio. Un insieme magico che ha incantato con sold out in ogni parte del mondo e che finalmente torna là dove la nave scuola è di stanza: barche, battelli, scafi storici si sono dati appuntamento e l’hanno abbracciata vicino al Tino, su iniziativa del comitato ’Bentornato Vespucci!’, formato da tante realtà del territorio, nautiche in primis, su iniziativa della Pro Loco del Golfo. "Un’unione di realtà spezzine che ha sollecitato le persone a partecipare e la risposta è stata interessante, positiva: è stata una bella giornata di mare, di marineria e di affetto verso nave Vespucci, simbolo della marineria nel mondo. Ci sentiamo meno soli: si sentiva la mancanza degli alberi che spuntavano dall’Arsenale". Così l’ammiraglio di riserva Silvano Benedetti, presidente della Pro Loco, racconta quest’iniziativa corale della città. Il ’corteoì via mare è proseguito fino al molo Italia, dove la nave scuola resterà ormeggiata per le visite e le tante iniziative legate al suo ritorno fino al 23 giugno. Culmine di questa carrellata di emozioni, l’ingresso in porto, passando davanti a un altro simbolo di spezzinità: il faro rosso all’estremità del molo Italia. E lì, le sirene che già avevano accolto la regina quando aveva fatto capolino al limitar del golfo, si sono scatenate: davanti alle portacontainer, ai contenitori, alle banchine, ai traghetti, alle navi da crociera, alla vista della città intera incoronata dai suoi colli, alle palme della Morin, una vera e propria sinfonia ha dato il benvenuto al veliero. Prima di quelle dei musicisti veri, intonate dalla fanfara. Moderno e contemporaneo a fronte di un classico intramontabile.

Gente in mare, gente sulla Morin fino a quando le transenne lo hanno permesso, gente sulle altre navi e nello scalo. Hanno applaudito, festeggiato, guardato le operazioni di attracco condotte dai rimorchiatori, hanno sommato parole, pensieri, esclamazioni. Con un gruppone a bordo dell’Albatros, altra istituzione spezzina, che ha voluto esserci. "Che meraviglia". "È nostro, solo nostro". "Finalmente torna a casa". "È sempre uno spettacolo". Grandi, piccini, nonni con i nipoti, donne, bambini, lupi di mare, gente che ha svestito la divisa a fine carriera, ma la porta sempre nel cuore, bandierine, gagliardetti, associazioni, vessilli. Colori, voci, ma soprattutto cuori che battono all’unisono. Perché di imprese il Vespucci ne ha fatte tante, ma emozionare, unire e far sognare è forse quella che gli riesce più di tutte.