REDAZIONE LA SPEZIA

La Posidonia rivive in mare, trapianti alle Cinque Terre. “Attecchiscono al 60%”

Passi avanti per il progetto di riforestazione ’Green Sea’ nell’area protetta. Dal 2024 ne sono state piantate 4mila contro gli effetti della tropicalizzazione

I subacquei scientifici di Issd e Distav impiantano manualmente le talee nell’area marina protetta delle Cinque Terre

I subacquei scientifici di Issd e Distav impiantano manualmente le talee nell’area marina protetta delle Cinque Terre

La Spezia, 31 luglio 2025 – C’è una foresta in mare che è a rischio di sopravvivenza quanto i nostri alberi in superficie. E’ la Posidonia oceanica, una specie vulnerabile e minacciata dalla “tropicalizzazione” del nostro mare e da temperature che - dai rilevamenti dall’inizio del 2025 - sono rimaste costantemente al di sopra della media storica. Dal 2024 il progetto Green Sea si sta occupando della riforestazione di Posidonia oceanica nell’area marina protetta delle Cinque Terre, in un contesto in continua evoluzione. Il progetto ha raggiunto un’importante fase: il completamento del secondo trapianto e il primo ciclo di monitoraggio, che ha restituito risultati incoraggianti sia in termini di attecchimento che di stabilità dell’intervento. 

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I subacquei scientifici di Issd e Distav impiantano manualmente le talee nell’area marina protetta delle Cinque Terre

L’iniziativa, realizzata dall’International School for Scientific Diving – Ets (Issd) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita dell’Università di Genova (Distav) e con il sostegno della Fondazione Deutsche Bank Italia, punta a ripristinare tratti di fondale restituendo vitalità a un ecosistema marino fondamentale per la biodiversità e la salute del nostro mare. I risultati del primo anno fanno ben sperare: l’attecchimento è al 60%. Il primo monitoraggio, effettuato nel febbraio 2025 sul trapianto eseguito nel settembre 2024 (100 m²), ha evidenziato un tasso di sopravvivenza delle un dato positivo, considerando le condizioni meteo-marine avverse del periodo invernale. Le biostuoie, realizzate in materiali naturali e biodegradabili, si sono dimostrate stabili e ben integrate con il substrato. Le talee, posizionate manualmente dai subacquei scientifici di Issd e Distav, mostrano già segni di radicamento. Ad oggi, sono state trapiantate complessivamente circa 4000 talee. “Un solo m² di prateria in buona salute produce fino a 20 litri di ossigeno al giorno - spiega Stefano Acunto, direttore International School for Scientific Diving – ETS (ISSD) -. Nel caso specifico del progetto Green Sea: i 200 m² di prateria finora impiantati si stima che potrebbero quindi arrivare a produrre fino a 4000 litri di ossigeno al giorno. Le praterie forniscono servizi ecosistemici per un valore tra 8 e 18 milioni di euro all’anno”. 

“Il patrimonio di biodiversità rende questo territorio un luogo privilegiato per ricerca e interventi di ripristino ambientale - afferma il presidente del Parco Lorenzo Viviani - ma anche un punto di riferimento per l’educazione ambientale”.