
Sanitari al lavoro in una corsia ospedaliera (foto di repertorio)
La Spezia, 27 luglio 2025 – Un piano straordinario di aumento dei posti letto per acuti e riabilitazione e del personale sanitario dell’Asl 5 spezzina. La richiesta, partita dal Tribunale per i Diritti del Malato, parte importante ed attiva del Manifesto per la sanità locale, è piombata sul tavolo dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Nicolò, al dirigente generale di Asl 5, al presidente della Conferenza dei sindaci, alla Procura regionale della Corte dei Conti ed alla sua sezione regionale di controllo.
Il documento evidenzia “la grave carenza dei posti letto rispetto ai parametri di legge, oltre che di personale rispetto alla media regionale”. Carenze che costituirebbero “il principale motivo che induce i cittadini della provincia della Spezia a cercare risposte ai bisogni di cure in altre Asl o addirittura in altre Regioni, aumentando esponenzialmente il fenomeno dell’utenza migrante passiva e, con esso, l’esborso annuale di decine e decine di milioni da parte di Asl 5”.
Un ulteriore motivo di preoccupazione per l’aumento delle “fughe” parte invece da alcuni rumors - che però ancora non avrebbero trovato ufficialità - sull’eventuale rifiuto del chirurgo ortopedico vincitore del concorso per primario della Divisione di Ortopedia a ricoprire il posto. Tra le criticità evidenziate dal Tribunale per i Diritti del Malato, “le gravi carenze del reparto di Ortopedia di Sarzana dedicato agli interventi chirurgici programmabili (quelli che determinano le “fughe”).
“Reparto chiuso in epoca Covid, inserito in un unico reparto con Chirurgia Generale e Urologia e mai riaperto, causando il tracollo delle prestazioni chirurgiche, con gli interventi di protesica articolare crollati da 350 a meno della metà e tempi di attesa fino a due anni, crollo dell’organico medico, passato da 16 a 7 unità, drastica riduzione dei posti letto, passati da 24 a 8 ed il conseguente abbandono del precedente primario”, ripercorre la storia il Tribunale per i Diritti del Malato. “Eppure - si legge ancora nel documento - esisterebbe la possibilità di tornare a dotare la divisione di Ortopedia di Sarzana di un suo reparto dedicato (intero e non suddiviso con altre specialità), recuperando così le “fughe”. Con il previsto spostamento dell’Hospice, oggi allocato al 4° piano dell’ospedale San Bartolomeo, nella struttura dell’ex Hub Vaccinale, dove troverà posto anche l’Ospedale di Comunità, si libererebbe un intero reparto. Nella fase transitoria, fino allo spostamento dell’Hospice, esisterebbe la possibilità di aumento di una decina di posti letto nell’attuale reparto di (Uro/Chiru/Orto). Il timore, pure questo supportato da voci di corridoio, è che in questa situazione anche alcuni dei chirurghi, attualmente in forza alla divisione di Ortopedia sia “vecchi” che nuovi arrivati, si trasferiscano per trovare sbocchi professionali ben più gratificanti della attuale situazione, vanificando anche le previsioni di assunzioni previste con l’ultimo concorso, sempreché, anche i vincitori decidano di accettare”.
Per questo, la richiesta “che formuliamo – che vale sia per la “questione della chirurgia ortopedica”, ma anche per altre specialità – deve essere quella ferma e determinata per un piano straordinario di assunzioni di personale e per una dotazione di posti letto per lo meno per avvicinarsi agli standard nazionali. Non si tratta, riteniamo, di richieste fuori luogo, ma semplicemente di richieste che, per ragioni di giustizia e parità di trattamento tra tutti i cittadini liguri, possano riequilibrare la distribuzione delle risorse per la nostra Asl e trovare soluzione al fenomeno delle “fughe”.