
Il monumento in memoria dei Caduti sul lavoro con i frammenti di marmo sul basamento. Intorno,. resti di bottiglie in vetro
Una bottiglia di birra appena scolata è appoggiata al basamento del monumento cittadino come fosse un tavolino qualunque. Quello di casa propria, per esempio, sul quale giacciono ancora i tappini, in fila, di tutte le altre ‘bocce’ con cui si è fatto baldoria con gli amici la sera prima. O peggio ancora, il piano d’appoggio di una taverna di terz’ordine dove dei bagordi della notte precedente sono rimasti solo i cocci. Frantumi, per essere precisi, e di marmo. Sì, quelli che si trovano abbandonati alla base del monumento in memoria ai Caduti sul lavoro per lo sviluppo e il progresso, voluto da Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) della Spezia.
Una ragazzata, una bravata, un atto vandalico che si accompagna a un carrello della spesa gettato nell’aiuola dell’oleandro e ancora un po’ più in là una lastra di marmo bianco spezzata anch’essa e lanciata nell’erba. "Non passo mai da lì – dice Giuliana Castè, dipendente del negozio Abruzzese Centro baby di via Dalmazia –, proprio per evitare quel gruppetto di persone che vi stazionano sempre. Chiedono elemosina ai passanti, si litigano tra di loro e talvolta lanciano bottiglie vuote. Secondo me, in questa zona, manca un adeguato controllo: le multe vengono fatte e non mancano neppure le telecamere che però, per quel che ne so, vigilano solo sui cassonetti dei rifiuti e il loro conferimento. Pezzi di pietra tra l’altro lasciati incustoditi e alla portata di tutti possono diventare pericolosi perché potrebbero essere lanciati verso cose e persone". "Secondo me – spiega Alessandro Bragoni che raggiungiamo nell’agenzia di onoranze funebri Chelli sotto i portici davanti a piazza Caduti della Libertà – è un danneggiamento notturno, ma non credo sia opera di chi sempre frequenta la piazza. Sono tutti ragazzi, questi, infatti, che vedo fermarsi qui da quasi vent’anni e che personalmente non mi hanno mai disturbato".
E sedute nella panchina proprio davanti al monumento troviamo Anna Reggio, residente in questa zona da ben sessant’ anni e la sua amica Donatella Orlandini che abita invece all’Acquasanta dove, dice "E’ tutta un’altra cosa". "Direi che questa piazza è un po’ trascurata – commenta Anna Reggio, 96 anni e la grinta di una ragazza – a partire dal giardino, con le aiuole non curate e gli alberi dalle fronde mai potate". "E’ un vero peccato perché potrebbe essere uno spazio verde godibile per adulti e bambini – interviene Donatella –. Il degrado è anche dovuto alle frequentazioni poco raccomandabili che ogni giorno si fermano qui: litigano fra loro anche di buon mattino e bevono una birra dietro l’altra buttando a terra i vuoti e i tappini". "E se non bastasse – conclude Anna indicando il piccolo cantiere ancora transennato e che parrebbe abbandonato – c’è anche quella costruzione lasciata a metà che certo abbruttisce ancora di più la zona".
Ma a darci delucidazioni su quei frantumi di marmo sul basamento è Federica Romizio, operatrice ecologica che ogni mattina si occupa della pulizia e del decoro di questa zona: "Sono lì da un po’ di giorni, quando sono rientrata il 16 luglio dalle ferie erano già lì insieme a un pezzo di marmo che pare una soglia buttato vicino alla siepe. Quando arrivo qui al mattino non si contano le bottiglie vuote di birra disseminate ovunque e i cestini dell’indifferenziata che rigurgitano di immondizia sino a terra. Qui la zona è tutta così". "Abito qui da quando sono nata – dice una ragazza residente in piazza Caduti della Libertà che ha chiesto di rimanere anonima –. Non ricordo di aver sentito nulla questa notte che possa giustificare questo vandalismo. E’ pur vero che spesso quando mi capita di rincasare la sera non vedo bella gente, e posso dire anche che a volte ho paura di tornare da sola. E per questo porto sempre con me lo spray al peperoncino".