FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

"Oltrepassato il limite. Quella statua va rimossa"

Il consigliere Carnini di FdI attacca lo scultore Pierotti dopo l’ultimo raid "Da opera per onorare i cittadini lucchesi nel mondo a tazebao ideologico".

L’installazione dell’artista Stefano Pierotti con la denuncia per Gaza e la Palestina

L’installazione dell’artista Stefano Pierotti con la denuncia per Gaza e la Palestina

LUCCA

"Oltre le Radici, oltre il limite: l’opera va rimossa": lo scrive in una nota Diego Carnini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, nonché coordinatore comunale di Gioventù Nazionale che chiede la rimozione del contestato monumento all’emigrazione lucchese fuori Porta S.Anna, dopo che il suo autore ha compiuto l’ennesimo raid sulla scultura con nuovi messaggi spray su temi a carattere politico e sociale. Per Carini, negli ultimi anni, il monumento "Oltre le Radici" è stato più volte oggetto di interventi che lo hanno trasformato, a fasi alterne, in palcoscenico politico e in bersaglio di polemiche. "L’ultimo blitz, che ha visto la sovrapposizione di una bandiera palestinese e di scritte in vernice spray con riferimenti al conflitto a Gaza – scrive – è solo l’ennesimo capitolo di una deriva che non possiamo più ignorare. L’opera, nata per onorare la memoria dei lucchesi emigrati è stata stravolta nel significato e nel rispetto. È passata dall’essere un tributo alla storia della nostra comunità a diventare una tela provvisoria per espressioni ideologiche unilaterali, spesso fuori contesto e lontane dal mandato pubblico per cui era stata originariamente concepita. Il decoro urbano, il senso delle istituzioni e il rispetto per la memoria collettiva non possono essere subordinati al gesto individuale dell’artista".

Carnini che sottolinea di condividere l’appello di Papa Leone XIV per la fine dell’ostilità e crede in una posizione di equilibrio e di dialogo: due popoli, due Stati, ritiene inaccettabile quanto accaduto. "Auspico – conclude – che il monumento sia presto rimosso. Una scelta che non nasce da censura né da ostilità ideologica, ma dalla necessità di ristabilire il decoro, la funzione simbolica e il rispetto per uno spazio urbano che appartiene a tutti, non a pochi per non dire ad uno solo. È il momento di voltare pagina, con dignità e responsabilità". Critiche per quanto è successo arrivano anche dal coordinatore provinciale della Lega, Riccardo Cavirani: "Non entro nel merito della vicenda che è molto complessa e parlare per slogan in situazioni come questa è davvero svilente. Ma reputo assurdo che un cittadino, solo perché artista, possa usare la sua opera come una bacheca per esprimere le proprie idee in uno spazio pubblico a seconda del momento, ed a differenza di tanti altri cittadini che non possono avere la stessa opportunità per dire ciò che pensano".

Fabrizio Vincenti