
Marcello Pierucci, sindaco di Camaiore e presidente della Provincia
Meucci Presidente, qual è il bilancio di questi primi nove mesi a palazzo ducale? “Sotto un profilo personale, devo dire che è un’esperienza bellissima e che mi aiuterà anche a fare meglio il sindaco di Camaiore”. In che senso? “Tutti noi sindaci una volta investiti del ruolo, tendiamo a chiuderci un po’ in noi stessi e intorno al campanile. Da presidente della Provincia sto invece capendo come ci siano questioni che vanno al di là dei confini e che necessitano di una visione più ampia”. Come ha trovato l’ente? “Ho trovato una struttura ben organizzata e che che riesce a gestire le proprie funzioni con tanta professionalità. Semmai dobbiamo migliorare il rapporto diretto con i sindaci. La ‘Casa dei Comuni’ era il motto della mia lista in campagna elettorale ed è così che intendo governare”. Si spieghi meglio? “Credo giusto che la Provincia diventi un luogo di dialogo, confronto e soprattutto supporto ai Comuni. In particolare su temi con valenza sovracomunale”. E le finanze? “Ormai è evidente che da parte del governo siamo considerati alla stregua di bancomat, ai quali attingere tutte le volte che c’è bisogno. L’ultima volta è stata fatta pochi giorni fa il Mit ha tagliato il 70% delle manutenzioni stradali. E’ stato un intervento diretto del ministro Salvini e sembra di capire che questi soldi andranno al ponte sullo stretto di Messina”. Veniamo ai rapporti con i sindaci, in particolare con il suo rivale in campagna elettorale, Mario Pardini. “Sin dall’insediamento ho cercato un rapporto collaborativo per costruire quella ‘Casa dei Comuni’ di cui parlavo poc’anzi. E devo che ci sono riuscito quasi con tutti, compreso Pardini con il quale ho un rapporto ottimo e una stretta collaborazione”. C’è dialogo fra voi? “Certo, basti pensare alle infrastrutture. Noi stiamo realizzando il nuovo ponte sul Serchio che però ha un senso solo se collegato all’asse urbano che sta realizzando il Comune di Lucca. Si tratta di una collaborazione essenziale per il bene dei cittadini di Lucca e di tutta la nostra provincia”. Con gli altri? “Ho iniziato a incontrare direttamente tutti i sindaci, partendo dalla Garfagnana perché è la zona che si sentiva un pochino più isolata. Poi la Media Valle e a breve la Piana. Ho tenuto per ultima la Versilia perché è il territorio che conosco e (sorride, ndr) anche quello ho qualche difficoltà in più...”. Pensa di riuscire a parlare con tutti i sindaci? “Da parte ma la volontà è questa e mi auguro che sia anche quella di tutti. D’altronde, quando ci si fa carico di un’istituzione le questioni personali devono passare in secondo piano”. Vi occupate soprattutto di strade e scuole. Come riuscite a fronteggiare le continue emergenze provocate dagli eventi atmosferici estremi? “Questo è un vero dramma. Perché non avendo la possibilità di stipulare mutui e con una spesa concorrente talmente compressa da non riuscire a far fronte come il territorio richiederebbe”. E come fate? “In primis facendo riferimenti ai bandi degli enti sovrastanti, Regione, Governo ed Europa. Poi me lo lasci dire: noi a Lucca abbiamo la fortuna di avere anche una Fondazione Cassa di Risparmio Lucca molto attiva e sempre attenta ai territori. Con San Micheletto si è creato un rapporto di reciproca stima e sanno bene che quando mi presento non sono un questuante, bensì lo faccio per questioni di importanza vitale per le città”. Vediamo allora qualche cantiere… “Il nostro punto di forza è il ponte sul Serchio per un investimento superiore ai 20 milioni. Sempre a Lucca, quasi 5 milioni andranno al ponte di San Quirico, la cui stabilità preoccupa non poco. Altri due milioni e mezzo sono su Altopascio per la progettazione della tangenziale”. Ma, scusi se ribadisco, ma se dite di non avere soldi, come fate a fare tutti questi lavori? “Appunto, grazie alle grandi professionalità nell’ente, riusciamo a intercettare numerosi bandi e finanziamenti, da quelli europei, compreso Pnrr, a quelli regionali. Poi stiamo lavorando parecchio anche sul recupero dei crediti e sulla capacità di riscossione dell’ente, funzioni sulle quali abbiamo notato qualche anomalia. Vogliamo anche a ottimizzare gli affitti attivi e passivi. L’ultimo finanziamento in ordine di tempo è stato quello da due milioni che ci consentirò di togliere i ragazzi del liceo di Lido di Camaiore che da oltre dieci anni erano ospitati dentro i moduli”. Allora parliamo di scuole? “Ecco, questo è il vero fiore all’occhiello per la Provincia. Quando siamo arrivati abbiamo trovato investimenti importantissimi per una cifra superiore agli ottanta milioni. Cito a braccio i lavori a Seravezza, lo Stagi di Pietrasanta, a Lucca abbiamo la ristrutturazione della palestra all’istituto Carrara, i lavori a Mutigliano e al Vallisneri. Ma la vera eccellenza è il Civitali Paladini al San Nicolao. A settembre contiamo di far partire l’anno scolastico nel nuovo polo che credo sarà veramente una scuola che ci invidieranno al livello nazionale”. Eppoi avete questa bellissima sede: palazzo Ducale… “Siccome stiamo inventando modi per reperire nuove risorse, stiamo pensando anche a valorizzare palazzo Ducale in chiave turistica. E’ di una bellezza unica e vale veramente la pena di aprirlo e metterlo a disposizione del sistema turistico di Lucca”. A cosa pensate? “Abbiamo un progetto di cui presto parleremo con la Fondazione CrL“. Parliamo allora di turismo. “Semplicemente, credo che non esista un territorio con la varietà di offerte pari al nostro: dalle spiagge della Versilia ai rilievi appenninici, le città d’arte, la campagna, i grandi eventi. Ma dove è possibile se non in provincia di Lucca la mattina svegliarsi al mare, il pomeriggio andare in un città d’arte e la sera cenare in campagna, e magari il giorno dopo svegliarsi per andare a fare un giro in mountain-bike“. Ma… “Ma serve che i comuni facciano più sinergia. E si torna all’inizio del discorso: il nostro obiettivo è quello di cercare di metterli insieme e farli ragionare”.