
La visita al carcere di via Fontevivo
La conclusione degli interventi di ristrutturazione all’interno del carcere Villa Andreino pone di fronte alla problematica di arrivo di nuovi detenuti provenienti da altri istituti penitenziari nazionali e contemporaneamente alla carenza di personale. L’affollamento, seppur non così gravoso come in altre realtà carcerarie, e la necessità di personale sono stati i temi ribaditi nella visita organizzata dalla Camera Penale della Spezia, nell’ambito del progetto “Ristretti in agosto” promosso dell’Unione delle Camere Penali Italiane. All’incontro coordinato per la Camera Penale della Spezia dall’avvocato Raffaella Nardone, vicepresidente e responsabile del locale Osservatorio Carcere, hanno preso parte alcuni avvocati del foro spezzino, l’onorevole e vice sindaco Maria Grazia Frija, l’assessore comunale cittadino e avvocato Manuela Gagliardi e Agostino Codispoti garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale. La casa circondariale della Spezia oggi ospita poco meno di 200 detenuti e, circa, 120 agenti di polizia penitenziaria (quasi 80 le unità in mancanti). "La conclusione dei lavori di ristrutturazione – hanno spiegato al termine dell’incontro – comporta l’arrivo massivo e non ponderato, di nuovi detenuti. Un fattore che ha iniziato ad acuire un già evidente problema legato tanto al sovraffollamento, quanto all’effettività del servizio trattamentale. Quest’ultimo, connotato sempre dalla preziosa disponibilità del personale, anche in questo caso sotto organico, guidato dalla responsabile Licia Vanni.
L’area sanitaria, che deve ancora affrontare decine di detenuti affetti da franche diagnosi di malattia psichiatrica ma che permangono nel circuito inframurario pare aver trovato un rinnovato equilibrio in ragione della firma, da poche settimane, di un documento che dovrebbe definire le procedure per l’integrazione delle funzioni sanitarie all’interno degli istituti penitenziari cercando di far fronte all’assenza continuativa di medici e all’inefficienze strutturali. L’accesso alle attività sociali, elemento imprescindibile per poter godere dell’uscita dalle celle dalle celle per otto ore al giorno è formalmente garantito per tutti anche se alcuni detenuti, pur sporadicamente, hanno lamentato difficoltà nel fare accesso ad alcune delle attività che la casa circondariale". L’onorevole Frijia ha ringraziato l’Unione delle Camere Penali per l’attenzione ei monitoraggio dell’istituto penitenziario. "Abbiamo trovato una struttura operativa e ben amministrata, dove personale e direzione lavorano con impegno e professionalità. Allo stesso tempo, abbiamo potuto rilevare le nuove esigenze emerse a seguito della recente ristrutturazione".
Massimo Merluzzi