
Da destra, i sindacalisti Tartarini, Furletti e Ilari, e l’ad di Specchia, Riccardo Failla
È il primo etilometro al mondo in grado di rilevare la presenza di alcol nell’abitacolo dei veicoli aziendali in modo automatico e continuo. Ed è capace, inoltre ed eventualmente, di bloccarne la messa in moto. Efficace, innovativo e a tolleranza 0 (misura il livello di alcol all’interno di un mezzo, qualsiasi sia la concentrazione), Drive 1 è stato progettato dalla startup spezzina Safety Driving Solutions e, a pochi mesi dal suo lancio, è l’azienda Specchia – che nello spezzino, si occupa di pulizia urbana e di smaltimento di rifiuti – ad adottarlo sui suoi mezzi e ad aver sottoscritto, per questo, un accordo con le associazioni sindacali di Fip Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
Un’ innovazione nel campo della sicurezza stradale, ma anche una tecnologia che permette alle aziende di potenziare la prevenzione e la gestione del rischio; oltreché garantire la massima affidabilità nei confronti di clienti, enti pubblici e partner industriali. "Crediamo che l’innovazione tecnologica debba andare di pari passo con la tutela delle persone – afferma Riccardo Failla, amministratore delegato di Specchia e anche amministratore unico di Sds -. Il nostro obiettivo infatti è offrire un servizio sempre più sicuro, efficiente e responsabile".
Una responsabilità che passa dalla consapevolezza dei lavoratori. "Drive 1 non è stato sviluppato per fare controlli – precisa Massimo Terenziani, direttore commerciale e inventore del brevetto di Sds – ma è uno strumento che permette all’autista di verificare il proprio stato e, contestualmente, all’azienda di verificare quello dei suoi operatori. Infatti, proprio nell’accordo che andiamo a sottoscrivere c’è un punto che testualmente sottolinea che la società non utilizzerà i dati risultati attraverso l’uso del dispositivo a fini disciplinari".
"Sottoscriviamo con soddisfazione questo accordo – dice Marzia Ilari, segretaria Fp Cgil - per un percorso che va nella direzione della sicurezza, in una logica di prevenzione. Un metodo innovativo che tutela, in primo luogo, le lavoratrici e i lavoratori". Un "passo avanti nella diminuzione del rischio stradale" per il segretario territoriale Fit Cils, Francesco Tartarini, uno strumento "da estendere a tutta la filiera del trasporto su gomma – per Marco Furletti di Uiltrasporti –. Non si tratta di un sistema di controllo a natura repressiva o disciplinare ma va ad agire sulla prevenzione".
Alma Martina Poggi