
Sindaci e amministratori aderenti alla Rete di Trieste
Una collaborazione trasversale per riportare al centro dell’azione politica la dottrina sociale, andando oltre i campanili per per sviluppare idee che vedano al centro le persone e i territori. Anche nello Spezzino prende campo la Rete di Trieste, il network degli amministratori cattolici che ha l’obiettivo di sviluppare progetti e iniziative condivisi attraverso una collaborazione trasversale. Del gruppo fanno parte il vicesindaco di Arcola Gianluca Tinfena, l’ex Sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, la consigliera comunale della Spezia Barbara Pettinati (che fanno parte del coordinamento provinciale assieme a Marco Casarino e Sandro Carrozzi), e i sindaci Egidio Banti di Maissana, Massimo Bertoni di Vezzano Ligure, Loris Figoli di Riccò del Golfo, Umberto Galazzo di Amegli, Leonardo Paoletti di Lerici, Alessandro Silvestri di Luni e Paola Sisti di Santo Stefano di Magra. Schieramenti politici diversi, ma medesimi valori. "Un nuovo modo di fare politica – dice Gianluca Tinfena – la nostra prospettiva no è quella di fondare un partito, ma ci uniscono i valori e la volontà di andare oltre la logica dei campanili per sviluppare idee per i territori, apertamente bipartisan". Sono cinque i primi punti su cui gli amministratori della Rete di Trieste hanno incentrato il confronto negli ultimi mesi. Al centro la partecipazione democratica dei cittadini, le politiche giovanili, il welfare territoriale, la transizione ecologica e la tutela del territorio e lo sviluppo delle aree interne. Costituita a febbraio 2025, la Rete di Trieste conta oggi circa 1.000 fra amministratori e operatori sociali che in questi giorni si sono dati appuntamento in diverse città italiane per presentare la loro piattaforma programmatica costruita dal basso. "L’unico elemento denominatore che accomuna amministratori è l’adesione alla dottrina sociale ci sono ancora tante persone accomunate dal bene comune al di là degli schieramenti di appartenenza" aggiunge Emanuele Moggia, facendo riferimento al cristianesimo sociale e cattolicesimo democratico come punti di riferimento, mentre per Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici, "I valori cattolici nel nostro mondo sono fondamentali. Dobbiamo tornare vicino alla gente".
Matteo Marcello