MATTEO MARCELLO
Cronaca

Regione condannata: incidente col cinghiale, automobilista risarcito

Follo, la vettura distrutta dopo gli urti contro l’ungulato e un albero. Sotto la lente la gestione dei selvatici. Il giudice: “L’ente doveva fare di più”

Un gruppo di cinghiali. Il tribunale civile della Spezia ha condannato la Regione a risarcire i danni provocati da un cinghiale all’autovettura di un cittadino che stava transitando sulla provinciale tra Pian di Follo e Piana Battolla

Un gruppo di cinghiali. Il tribunale civile della Spezia ha condannato la Regione a risarcire i danni provocati da un cinghiale all’autovettura di un cittadino che stava transitando sulla provinciale tra Pian di Follo e Piana Battolla

Follo (La Spezia), 12 giugno 2025 – “L’attraversamento del cinghiale avrebbe potuto e dovuto essere più efficacemente impedito mediante l’installazione di un guardrail che avrebbe costituito una barriera artificiale idonea a limitare gli spostamenti della fauna e a evitare l’accesso dell’ungulato alla carreggiata; o, quantomeno, dalla apposizione di cartelli di pericolo indicanti specificamente la possibile presenza di cinghiali”. Non solo: in ragione delle caratteristiche del tratto stradale, situato in un centro abitato, la Regione avrebbe potuto e dovuto richiedere “ulteriori adempimenti rispetto alle misure di controllo adottate” per la gestione della popolazione di cinghiali sul territorio. Queste le motivazioni con cui il tribunale civile della Spezia ha condannato la Regione Liguria a risarcire un automobilista vittima di un incidente stradale causato da un cinghiale. La sentenza è stata emessa pochi giorni fa dal giudice Nella Mori, che ha sposato le tesi prodotte dall’avvocato dell’automobilista, Milena Dall’Ara.

I fatti risalgono all’alba del 23 marzo di cinque anni fa, quando l’uomo, un lavoratore di un’industria situata nel comune di Follo, stava percorrendo con la propria Fiat Panda la provinciale che unisce Pian di Follo e Piana Battolla. Tutto è accaduto in pochi secondi: un cinghiale di grossa stazza che sbuca all’improvviso dalla scarpata a monte della strada, l’impatto con l’auto che, di conseguenza, sbanda e finisce la sua corsa contro un albero. Risultato? Il cinghiale morto sul colpo, l’auto completamente distrutto nella sua parte anteriore, con l’automobilista fortunatamente illeso.

La vicenda è così approdata al tribunale civile della Spezia, con l’automobilista deciso a chiedere i danni subiti alla Regione, titolare delle politiche di gestione e controllo della fauna selvatica. Proprio l’ente ha chiesto il rigetto delle richieste dell’automobilista, sottolineando come l’attività di controllo degli ungulati sia regolata tramite l’adozione annuale di provvedimenti con cui vengono quantificati gli animali da abbattere nella stagione venatoria e i contingenti di prelievo, sulla base del censimento e delle segnalazioni di criticità. La giudice ha però ’bacchettato’ l’ente, sostenendo che avrebbe potuto richiedere ulteriori adempimenti rispetto alle misure di controllo adottate. Da qui la condanna al risarcimento di 17.901,28 euro per la riparazione dell’auto, oltre a 200 euro a titolo di rimborso del costo del carro attrezzi, e le cospicue spese legali e per l’assolvimento della consulenza tecnica d’ufficio.