
Nella Sala Marmori il diplomatico Starace sarà ospite oggi pomeriggio di Avantinsieme. Focus sull’Ue: "L’atteggiamento di Trump e Putin ci faccia uscire dalla nostra adolescenza". All’evento, coordinato da Forcieri, anche la senatrice della Lega Pucciarelli e il dem Orlando.
"Questo libro è il diario di un ambasciatore, ma anche di un uomo che ha vissuto un periodo estremamente difficile della storia dell’Europa e ha sempre creduto che la soluzione dei contrasti attraverso l’intervento militare sia un errore marchiano commesso continuamente dall’uomo". Così Giorgio Starace, ambasciatore d’Italia in Russia dal 2021 al dicembre 2023, esordisce parlando del volume ’La pace difficile – Diari di un ambasciatore a Mosca’ (Mauro Pagliai editore), che presenterà questo pomeriggio alle 17 nella sala Marmori della Camera di Commercio Riviere di Liguria, in piazza Europa 15.
L’evento, organizzato dal movimento civico Avantinsieme, sarà coordinato dal presidente di quest’ultimo Lorenzo Forcieri e vedrà la partecipazione della senatrice Stefania Pucciarelli e dell’ex ministro Andrea Orlando, con l’introduzione del segretario camerale Marco Casarino.
Ambasciatore, partiamo dal titolo. Pace difficile, ma non impossibile...
"Questa è una guerra convenzionale nel cuore dell’Europa, la più grande dopo il secondo conflitto mondiale, ed è durata molto a lungo; ha scavato odio, polarizzazione causando distruzioni gigantesche e un enorme numero di vittime militari e civili. La sfiducia ha reso l’avvio dei negoziati molto difficile. Ucraini e russi avevano legami profondissimi e prima dello scoppio del conflitto c’era da parte di molti incredulità. In occasione della visita di Di Maio a Mosca nel 2022, un’aggressione era stata definita dal ministro degli Esteri russo "inimmaginabile", nonostante i problemi latenti e le aggressioni nel Donbass. Papa Francesco, che cito nel libro, era stato l’unico a insistere a più riprese per un’apertura immediata dei negoziati e ha inviato il cardinal Zuppi a Mosca, Kiev e Washington per la tregua".
Trump non è arrivato alla svolta: considera il suo approccio fallito?
"Penso che sia stato sbagliato il suo approccio nei confronti di Zelensky e anche con Putin, dando l’impressione di avere fretta per l’avvio di un negoziato: in qualsiasi trattativa diplomatica questo permette all’interlocutore di alzare la posta, come di fatto è accaduto. Per anni in Europa si è parlato di pace giusta evitando ogni contatto con l’aggressore: trattative e paci si fanno sempre con entrambi i contendenti. Trump ha commesso errori dal punto di vista metodologico, ma l’approccio è stato corretto, anche per la nomina di un inviato speciale mandato a Kiev, ma anche a Mosca. Questo sarebbe servito prima: avrebbe forse evitato un inutile genocidio".
Le prime parole del nuovo papa Leone XIV hanno fatto riferimento alla pace…
"È stato molto importante: una delle prime cose su cui ho riflettuto. Spero che sarà la sua preoccupazione numero uno. Come ha fatto Francesco, serve promuovere il dialogo anche con chi sbaglia".
Che ne pensa delle sanzioni alla Russia?
"Sono uno strumento importante, ma nel mondo di oggi ci sono paesi e economie di importanza basilare come India, Cina, Turchia e i Brics che ne hanno tratto un beneficio economico e questo ne mina l’efficacia, oltre a dimostrare che la Russia non è stata isolata".
Quali saranno i rapporti dell’Italia e dell’Ue con la Russia?
"Forse sono un inguaribile europeista, ma ritengo che il vecchio continente, con il suo potenziale economico, tecnologico, di idee e ideali costituisca ancora una forza di attrazione fondamentale nel mondo. E né la Russia, né gli Stati Uniti ne potranno fare a meno. Sta a noi valorizzare il nostro contributo. Sarebbe un errore lasciare gli americani soli a far la pace, come anche a Gaza. La presidente del Consiglio Meloni fa bene a lavorare affinché i rapporti transatlantici non si recidano".
Ma i russi come vedono questa guerra?
"Male. Ho molti amici russi che la vedono come un’iniziativa avventata che nasce contro la loro volontà. Certo, il paese ha riscoperto un forte nazionalismo".
Questa guerra finirà per consunzione?
"L’Ucraina ha pagato un prezzo altissimo in termini di distruzioni e risorse infrastrutturali, ma con le armi arrivate dall’Occidente il livello tecnologico e addestrativo delle forze armate si è alzato e lo stesso vale per la Russia. Oltre all’effetto delle sanzioni, quest’ultima paga la crescita delle spese militari, che provocano anche un innalzamento esponenziale del deficit spending e tolgono risorse ad altri settori, pur creando pil e occupazione. Quanto può durare questo? Se non interviene prima la diplomazia, la consunzione è ipotesi reale".
Il governatore di Kherson, Oleksandr Prokudin, in visita alla Spezia ha messo in guardia: oggi l’Ucraina, ma domani Putin potrebbe aggredire altri paesi. Che ne pensa?
"Non ci sono dubbi: l’Europa deve esser protagonista dal punto di vista diplomatico, ma ha anche ragione la presidente della Commissione europea Von der Leyen quando dice che bisogna far di tutto per dotare il Vecchio continente di una forte deterrenza. L’atteggiamento aggressivo di Putin e mercantile di Trump nei confronti dell’Europa dovrebbero suscitare un processo capace di farci uscire da una pericolosa e prolungata adolescenza".