MATTEO MARCELLO
Cronaca

Il congedo di Copello. Cgil e Pd non fanno sconti

"Tanti problemi sono rimasti irrisolti, risultati sulla pelle dei lavoratori". Intanto si lavora al nuovo amministratore delegato: il favorito è Bellavigna.

Non solo le voci di un possibile disimpegno dell’amministratore delegato di Atc Esercizio, Giovanni Copello, ufficializzate ieri dal diretto interessato nell’intervista rilasciata in esclusiva a La Nazione. Da qualche giorno circolano con insistenza anche i nomi di chi potrebbe sostituirlo. Un avvicendamento che difficilmente arriverà prima dell’approvazione del bilancio, ma sul quale i partiti pare stiano già lavorando. L’ipotesi di un politico ’prestato’ alla causa ha perso ben presto consistenza, diversamente da un altro nome che sta circolando con sempre più insistenza tra i partiti così come tra le organizzazioni sindacali. È quello di Massimo Bellavigna, consulente e commercialista, in passato amministratore delegato del cantiere del gruppo Riva Ferretti e di presidente del collegio sindacale dello Spezia calcio nell’era Volpi. In attesa che la politica prenda una decisione – secondo indiscrezioni il nome avrebbe già trovato l’appoggio di Fratelli d’Italia –, a tenere banco è proprio il ’congedo’ ufficializzato da Copello nell’intervista al nostro quotidiano. Una valanga di reazioni, a partire dalle organizzazioni sindacali. Per Stefano Bettalli, segretario generale di Filt Cgil, ci sarebbe poco da salvare nella gestione aziendale degli ultimi mesi.

"Auguro a Copello le migliori fortune, ma non condivido la sua visione dei fatti. Sulla gara per il subaffidamento del 30% del tpl il nostro giudizio è sempre stato negativo, e se a Spezia esiste ancora lo si deve al sindacato, che si è assunto responsabilità in un momento di una crisi che stava portando alla paralisi del servizio, oggi ancora non ottimale – dice Bettalli –. Senza intervento diretto di Atc l’accordo sul trasferimento dei mezzi da Saca alla Rti non si sarebbe trovato". Per Bettalli "non vedo prospettive tranquille per l’azienda: ha chiuso il bilancio 2024 grazie ai ristori Covid, ma il Comune della Spezia ci ha già detto che ci saranno problemi a chiudere in pari l’esercizio 2025; è sconcertante il calo di 600mila euro della bigliettazione, l’azienda non si pone il problema di combattere l’evasione, ed è rimasta silente sul taglio delle risorse operato dalla Regione. Una stabilità economica costruita sulla pelle dei lavoratori. Il prossimo ad dovrà rapportarsi con una platea di dipendenti frustrata e in tensione per quanto accaduto negli ultimi due anni, si aspetti un clima non assolutamente sereno". Attende gli eventi anche la Fit Cisl, che con il delegato per Atc Mario Bonafiglia spiega che "non ci sembra il caso di esprimere giudizi sull’operato di Copello, anche perché l’incarico è stato breve. Auspichiamo che il nuovo direttore generale in collaborazione con il presidente Franco Pomo attui un cambio di politica nelle relazioni industriali, perché la crisi del tpl è profonda e Atc ha bisogno di un rilancio basato sulla centralità del personale, con piani di sviluppo e incentivazione economica per far ritornare appetibile il lavoro dell’autoferrotranviere, cosa che oggi così non è".

La decisione di Copello ha ovviamente fomentato anche gli interventi della politica, come quello del gruppo comunale del Partito democratico. "Ci dispiace apprendere come un direttore sia stano nominato al solo scopo di portare avanti, esclusivamente a livello burocratico, la partita della gara del subaffidamento del servizio. Come se il tpl spezzino e Atc non avessero vissuto in questi anni ulteriori problemi e oggettive urgenze: erano tutte sul tavolo di Copello, e lì sono rimaste. Indifferenza – dicono i consiglieri Dem – c’è stata anche su tutte le altre criticità: la mancanza del personale, un bilancio chiuso con un segno positivo grazie ai ristori Covid, rispetto al quale non si spende una parola per far comprendere i reali numeri, i motivi delle perdite dichiarate e, soprattutto, le prospettive future. Ci rattrista aver avuto, per otto mesi un direttore che ha gestito una singola questione tecnica senza rivestire il ruolo di vero e proprio manager di azienda. Ad Atc occorre altro: che si cominci a mettere mano alla qualità del servizio, alla qualità di vita dei suoi lavoratori, agli interessi dei cittadini".