
I volontari dell’associazione l’Impronta si prendono cura degli ospiti del canile municipale di San Venerio, di proprietà del Comune della Spezia. Tanti i cani e i gatti cui prestare assistenza
La Spezia, 16 luglio 2025 – Abbandono, rinuncia della proprietà. Un tema attuale, quando si parla di animali d’affezione, che nello Spezzino non conosce stagionalità. Fenomeni diventati tristi cliché che non hanno una stagione preferita e si verificano durante tutto il corso dell’anno. “Per quanto riguarda i nostri dati non riscontriamo, per il periodo estivo, un aumento delle rinunce e degli abbandoni, ma entrambe sono dilazionate lungo tutto il corso dell’anno”. A parlare è Pierandrea Fosella, volontario tra i responsabili de L’Impronta Volontari Indipendenti, l’associazione che ha in gestione il canile municipale di San Venerio dal primo agosto del 2018 e a cui l’amministrazione comunale ha rinnovato per altri tre anni il contratto.
“Più spesso – continua Fosella – le rinunce che arrivano sono di cani presi in maniera inconsapevole attraverso il fenomeno delle staffette provenienti da altre regioni.Questa pratica infatti non prevede percorsi di inserimento dell’animale nel nuovo contesto che porta talvolta alla loro rinuncia. Sono diversi gli esempi che abbiamo in canile: c’è Chico, cane dal carattere particolare, Samantha che giunta qui dal Sud Italia non andava d’accordo con il cane già presente nella famiglia di adozione. Anita è un altro esempio di meticcia proveniente dalla Sicilia con un’ indole rimasta selvaggia”.
Oltre al provvedimento adottato dal Comune di Follo, ci sono altre misure deterrenti. Così il Comune di Sarzana, ancora Asl 5 che prevede una fattura per ogni intervento di accalappiamento di animale in abbandono del costo di 50 euro al responsabile di tale atto. Infine l’ ufficio tutela animali del Corpo di polizia municipale della città che ha disposto una sanzione di circa 200 euro per chi ‘smarrisce’ due volte il proprio cane.
“Per quanto riguarda il provvedimento preso dal Comune di Follo – commenta ancora Fosella – io, personalmente, non ho ancora maturato un giudizio preciso. Penso tuttavia possa rappresentare un’ arma a doppio taglio innanzitutto perché, dal punto di vista economico, un cane costa all’anno al singolo Comune circa 2000 euro, cosa che rende ogni cifra irrisoria. Inoltre non sono completamente convinto che una somma di denaro possa davvero fermare il fenomeno delle rinunce e degli abbandoni”. Da palazzo civico invece fanno sapere che la linea è improntata alla sensibilizzazione del problema: “Il Comune di Follo ha fatto bene – spiega Lorenzo Brogi, assessore alla tutela degli animali del Comune della Spezia – ma io preferisco le campagne di sensibilizzazione che evidenziano come l’abbandono sia un atto spregevole”.