
Vincono i dominatori della stagione e super favoriti della vigilia In testa dall’inizio alla fine; secondo Porto Venere, terzo Marola. L’ultimo titolo nel 2009. Terenziani: "Ricominciamo a scrivere la storia" .
Da inizio stagione avevano addosso l’etichetta dei predestinati. Hanno monopolizzato le prepalio. E anche alla Morin, dove conta solo vincere, hanno dominato. Il Canaletto conquista il Palio del Golfo del centenario, spezzando una maledizione che durava dal 2009, anno dell’ultimo successo canarino. Una vittoria netta, mai in discussione, con Richiusa (al quinto Palio personale) e compagni che dopo una piccola titubanza in partenza, hanno preso la testa della corsa e non l’hanno più mollata. Secondo un Porto Venere indomito, capace di disegnare alla Morin la gara più bella della stagione, che però non è bastata per fare il colpaccio; terzo un ottimo Marola, che dopo aver sognato il colpaccio per tre quarti di gara, si deve accontentare del terzo posto.
È stata una gara emozionante e carica di tensione. Al primo giro di boa, il Canaletto aveva già preso in mano le operazioni, ma appena dietro il Marola e il Fezzano scalpitavano. Alla virata dei mille metri, ancora i canarini davanti, seguiti da Porto Venere e Marola: un ordine che rimarrà intatto fino alla fine, e che permetterà ai vogatori del Canaletto – una delle borgate storiche del Palio del Golfo, seconda per numero di titoli vinti, 18 – riportare il gonfalone nello storico quartiere portuale. Al traguardo è stata grande festa, con decine di borgatari canarini in mare a festeggiare e la barca gialla col numero 6 che ha cominciato a imbarcare acqua fino quasi ad affondare.
Leonardo Richiusa, Nicolò Pucci, Cesare Pistarino, Francesco Landi, con Jacopo Fortini al timone, allenati da Andrea Canalini, chiudono la gara in 11’15’’09; secondo Porto Venere in 11’19’’16, terzo il Marola con 11’22’’35. Ai piedi del podio il La Spezia Centro, seguito da Fossamastra, Lerici, Fezzano, Cadimare, Le Grazie, Muggiano, San Terenzo, Tellaro e Venere Azzurra.
"Una gioia immensa, è la rinascita del Canaletto, la maledizione è spezzata, ricominciamo a scrivere la storia che ci appartiene, quella di una borgata tra le più titolate di questa manifestazione" dice il presidente della borgata, Massimo Terenziani (quattro Palii da vogatore) facendo riferimento a quell’episodio entrato negli annali del Palio, l’anatema lanciato da un vogatore dopo l’ultima vittoria: "senza di me non vincerete più nulla", disse. Dopo 16 anni, il ritorno al successo. "Avevo detto che in entro cinque anni riportavo il Palio al Canaletto, e ce l’ho fatta – afferma Terenziani –. I ragazzi sono stati fantastici, hanno fatto tutto quello che bisognava per riportare il titolo: non mi sono mai buttato in mare quando ho vinto il Palio, ma oggi la gioia è talmente tanta che non ho resistito. Una soddisfazione immensa per un quartiere che se lo merita: non abbiamo più la nostra marina, siamo ripartiti da Calata Paita, e da troppo tempo non vincevamo".
"È stata una gara incredibile, difficile, il mare non ci ha aiutato ma abbiamo dimostrato di essere i più forti . Oggi abbiamo fatto una bellissima gara, siamo felici di aver riportato il Palio al Canaletto, se lo meritano, tutto il quartiere ci è stato vicino in questi mesi. In questi mesi eravamo convinti di potercela fare" affermano in coro i vogatori canarini, mentre il capovoga Leonardo Richiusa ha dedicato il titolo "a Roberto Vivaldi e a tutte le persone che ci sono state vicino, al nostro allenatore Canalini. Non era facile oggi. La differenza l’hanno fatta tutta una serie di fattori, soprattutto avere dei compagni all’altezza, e un po’ di fortuna".
Matteo Marcello