MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

“Bonassola non è violenta”. Solidarietà del sindaco all’imprenditore aggredito e legato a una vigna

Giorgio Bernardin è rimasto sbigottito dall’episodio accaduto l’altro giorno: “Ci conosciamo tutti, se Davide e Luciano hanno sospetti lo dicano chiaro”. Aperto in Procura un fascicolo contro ignoti mentre indagano i carabinieri

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della stazione di Levanto (foto di archivio)

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della stazione di Levanto (foto di archivio)

Bonassola, 19 agosto 2025 – Solidarietà ma anche stupore e incredulità. Chi vive a Bonassola ben conosce le abitudini e la serenità della zona per questo è rimasto sbigottito dall’episodio di violenza che ha avuto come protagonista l’imprenditore vinicolo Giuseppe Luciano Aieta, 43 anni, che ha dichiarato di essere stato aggredito nel vigneto dell’agriturismo di proprietà del marito Davide Zoppi, 38 anni. Sull’episodio è stato aperto un fascicolo contro ignoti dal sostituto procuratore Federica Mariucci e stanno indagando i carabinieri della stazione di Levanto ai quali Aieta ha presentato denuncia.

L’uomo ha dichiarato ai militari di essere stato minacciato con un coltello e legato per le braccia a un filare utilizzando una catena con lucchetto. E’ rimasto così per oltre un’ora fino a quando è riuscito a liberarsi del bavaglio ed ha urlato avvisando i vicini che sono arrivati in suo soccorso insieme al marito Davide. Per poi farsi medicare in ospedale. Chi lo ha aggredito e perchè? Le domande se le stanno ponendo tutti e lo sfogo dei due imprenditori, molto conosciuti, rilasciato sui social ha aperto non pochi interrogativi.

Ci sono passaggi nella lettera rivolta agli abitanti di Bonassola che verranno esaminati dagli inquirenti, al pari delle videocamere della zona che potrebbero aver ripreso l’arrivo di qualche volto sconosciuto oppure sospetto. Intanto anche il sindaco Giorgio Bernardin ha voluto esprimere vicinanza umana personale e a nome di tutta la comunità. Chiarendo però alcuni aspetti emersi proprio dallo sfogo social rilasciato dalla coppia, tutelata dall’avvocato Davide Leggi del foro di Roma. “E’ un fatto così grave – ha spiegato il sindaco Giorgio Bernardin – che ancora ci lascia senza parole. Siamo sbigottiti perchè a Bonassola non è mai accaduto niente di simile. Ci conosciamo tutti e tutti conoscono Davide e Giuseppe ai quale porgo tutta la mia solidarietà personale e a nome della comunità. Non saprei cosa dire se non di avere la massima fiducia nei carabinieri di Levanto che sapranno come muoversi”.

Però sulla lettera-sfogo pubblicata su una piattaforma social molto frequentata il primo cittadino ha voluto aggiungere una personale considerazione. “Non sono d’accordo quando si legge che la comunità di Bonassola deve scegliere da che parte stare – continua – perchè tutti già lo sappiamo. Stiamo dalla parte della non violenza, del rispetto e della vicinanza. Se poi a quanto si legge l’episodio non sarebbe isolato ma frutto di un clima pesante che va avanti da un anno e mezzo allora mi chiedo perchè non sia stato denunciato. Evitando di correre un grosso pericolo. Noi siamo con loro, pronti moralmente e anche fisicamente a proteggerli e sostenerli anche monitorando i loro spostamenti. Bonassola sa già cosa fare e quale sia la posizione giusta, non c’è bisogno di schierarsi”.

Massimo Merluzzi