
Le telecamere inquadrano l’uomo mentre si aggira tranquillo nel giardino . Poi l’ingresso nella stanza e le coltellate sferrate davanti a una testimone . Al telefono ha svelato a due amici di aver commesso l’atroce gesto .
Nei messaggi vocali inviati al suo titolare e a un amico Umberto Efeso ha chiesto perdono per aver ucciso la moglie. "L’amavo, era la mia vita" ha detto prima di sfogare la sua rabbia sui figli a suo dire responsabili della mancata riconciliazione della coppia. La tragica mattinata di mercoledì è stata anche ripresa dalle telecamere a circuito chiuso della villa di via Genova. Umberto Efeso viene inquadrato in diverse zone della villa con un atteggiamento apparentemente tranquillo, impegnato nella ricerca di materiale da trasportare in un’altra casa.
I carabinieri del comando provinciale della Spezia hanno sequestrato le immagini registrate dalle diverse telecamere posizionate all’esterno dell’abitazione di proprietà dell’imprenditore spezzino Alessandro Laghezza ricostruendo i minuti precedenti l’aggressione che è costata la vita a Tiziana Vinci. Il filmato, secondo le prime indiscrezioni, riprenderebbe l’ingresso dell’uomo all’interno del parco e successivamente mentre imbraccia alcuni cavi. Attrezzatura che avrebbe dovuto utilizzare per interventi di manutenzione in una abitazione in Versilia. Umberto Efeso conosceva alla perfezione la villa perchè oltre a essere dipendente della società di Laghezza spesso veniva chiamato per svolgervi alcuni lavoretti. Era un uomo di fiducia, affidabile e preciso. Improvvisamente Efeso scompare dai monitor ed entra in casa.
Da quando emerso dal colloquio avuto in carcere con i suoi legali Andrea Buondonno e Nunzio Gallo del foro spezzino l’uomo avrebbe avvicinato la moglie per parlarle. Un nuovo tentativo di conciliazione e di chiusura della vicenda della denuncia. Tiziana era in compagnia di una collega e stavano sistemando la biancheria. Efeso è entrato brandendo un coltello della lunghezza di 23 centimetri, 10 di lama, sferrando tre fendenti al fianco, addome e torace. L’omicida è uscito dalla casa poco dopo le 11 girovagando nella zona per nascondere il coltello tra la vegetazione in via Girolamo Spezia. E’ stato proprio Efeso ha accompagnare i carabinieri a recuperare l’arma sotterrata insieme a un cacciavite e un altro coltello a serramanico. L’omicida si è consegnato ai carabinieri di Ceparana alle 11.52 dopo essere passato da casa per cambiarsi gli abiti conservando quelli indossati poco prima in una busta (la maglia) mentre i pantaloni e gli stivali erano in auto. Prima di presentarsi alla stazione dei carabinieri Efeso ha inviato alcuni messaggi vocali al suo titolare e a un amico chiedendo scusa e perdono.
Massimo Merluzzi