MATTEO ALFIERI
Cronaca

Rissa al parco di Poggio: "Potenziare la vigilanza. Ora una cultura diversa"

Il Pci ’Colline Metallifere’ sul caso che ha visto protagonisti tanti minorenni "Episodio da non sottovalutare. Stop a modelli che esaltano la violenza".

MASSA MARITTIMAServe intervenire con fermezza ma anche educare. E’ questo l’input che la segreteria del Pci ‘Colline Metallifere’ ha intenzione di dare dopo l’ennesimo atto di violenza che si è consumato al parco di Poggio qualche giorno fa. "Il territorio delle Colline Metallifere è sempre stata considerata un’isola felice e ora si sta progressivamente trasformando in un territorio a rischio - inizia il segretario Daniele Gasperi - Le notizie che quotidianamente sentiamo, di risse tra bande di minori, furti in appartamenti, truffe agli anziani, danneggiamenti a mezzi e beni pubblici, che fino a poco tempo fa apparivano lontani dalla nostra realtà, purtroppo cominciano ad essere presenti nel comprensorio e danno un segnale preoccupante che dovremmo cogliere, un’indicazione per prevenire e vigilare su quella che potrebbe diventare un’emergenza". L’ultima, come detto, in ordine di tempo è la vicenda che si è verificata nel Parco di Poggio a Massa Marittima sulla quale dovrà essere accertata la dinamica. Una rissa tra ragazzini che ha fatto scalpore, soprattutto per le modalità per come è avvenuta. "Un fatto che suona come un ulteriore campanello di allarme per il quale è urgente una riflessione affinché non si giunga a criticità diverse da gestire - aggiunge - A ritroso tornano le scelte fatte a suo tempo, su un decentramento e un accorpamento di servizi di polizia, che di fatto hanno depauperato i Comuni, le frazioni e tutto il territorio del comprensorio di forze dell’ordine, il tutto a discapito di una sicurezza che il cittadino non percepisce e che anzi viene messa in discussione dai fatti, sempre più frequenti, che si stanno registrando e in maggiore ascesa nel periodo estivo. Tutti episodi che non devono essere sottovalutati e che necessitano di un appropriato progetto, considerando il numero di cittadini anziani che vivono soli e di una società basata sull’individualismo che dimentica le basi fondamentali del vivere in comunità". Gasperi conclude: "Serve dunque potenziare la vigilanza ma anche essere in grado di reprimere e investire su una cultura di educazione che abbandoni modelli che esaltano la violenza come modalità di affermazione sociale sono alla base per aumentare in termini reali sicurezza e serenità che sono state sempre caratteristiche peculiari della nostra realtà".