
Carabinieri e polizia sono quotidianamente impegnati a garantire la sicurezza
Si è conclusa con l’identificazione e il fermo di due minorenni l’ennesima notte di paura sul Vialone in Darsena dove gli eccessi, i furti, le risse e le rapine sono quasi all’ordine del giorno. L’ultima rissa è stata scatenata da un gruppo multietnico di ragazzini, quasi tutti minorenni, fra cui italiani e magrebini. Questi ragazzi erano stati allontanati da un locale perché disturbavano gli altri clienti. I ragazzi sono andati via, ma poi, a quanto pare, si sono riorganizzati e hanno cominciato a lanciare ogni sorta di oggetto all’interno del locale, prendendosela in modo particolare con gli addetti della sorveglianza. Non contenti, le intemperanze sono poi proseguiti anche all’arrivo delle pattuglie di carabinieri e polizia, i quali, non senza difficoltà, sono riusciti a bloccare due ragazzi, entrambi minorenni che sono stati denunciati. Nel corso della colluttazione e della rissa è rimasto ferito lievemente un avventore del locale, un quarantenne che aveva cercato di riportare la calma fra i ragazzi e gli addetti alla sorveglianza: è stato ferito di striscio da un coltello.
Questo ennesimo episodio di violenza riaccende i riflettori sulla questione sicurezza in città e nel resto della Versilia. Il capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi invoca un patto per la sicurezza fra tutti i soggetti interessati. "Il cittadino – spiega Fantozzi – non si sente sicuro. Il problema esiste, chiaramente percepito, riportato doverosamente dalla stampa locale senza l’esagerazione che una parte del dibattito politico vorrebbe addebitarle, contribuendo a ingigantire un problema producendo quegli effetti negativi di cui il nostro territorio non ha bisogno, specie in alta stagione".
Secondo Fantozzi anche l’amministrazione comunale, oltre alle forze dell’ordine deve svolgere la propria parte. "La sicurezza – dice – è tema che si iscrive all’ordine del giorno della quotidianità amministrativa di ogni nostro comune, che richiede risposte dal governo centrale ma chiama in causa la necessità di rivedere le risposte da dare in chiave locale in termini di risorse e strumenti, dai poteri non sempre residui dei primi cittadini, ai sistemi di videosorveglianza fino ad una seria e mai compiuta riflessione sull’evoluzione delle funzioni, oltre che dell’impiego delle pulizie municipali, ovviamente in raccordo con tutte le altre forze dell’ordine, che rispondono agli organi di governo nazionale. Corpi e agenti ai quali non va chiesto soltanto un maggiore impegno, ma garantire loro gli strumenti attraverso i quali la loro professionalità consentirebbe di centrare efficacemente l’obiettivo di garantire la nostra sicurezza.
Ed è esattamente questo che la politica locale – prosegue Fantozzi – è nel diritto di pretendere e nel dovere di attuare rivolgendosi, insieme a tutti gli altri attori politici del territorio, adesso e direttamente al ministero dell’interno ed al Ministro Piantedosi perché si intervenga più decisamente a normalizzare la situazione in Lucchesia ma anche siglando un patto per la sicurezza partendo anzitutto dai nostri sindaci, che pagano in prima persona il malessere che l’insicurezza produce nelle rispettive comunità".