MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

Ricordo dell’11 Settembre: "Onoriamo 341 colleghi"

Doppia cerimonia ieri, in via Stati Uniti e nel Parco di via Giotto. Le parole del comandante Bonfiglio

Doppia cerimonia ieri, in via Stati Uniti e nel Parco di via Giotto. Le parole del comandante Bonfiglio

Doppia cerimonia ieri, in via Stati Uniti e nel Parco di via Giotto. Le parole del comandante Bonfiglio

"Non sono un eroe". Forse non tutti lo sanno, ma è il titolo di un libro. Questo libro parla della storia di uno dei tanti vigili del fuoco, accomunati non solo da una divisa ma dallo stesso impegno: salvare la vita agli altri.

Spesso li definiscono così, "gli eroi", ma della stessa opinione della narrazione è il comandante provinciale Roberto Bonfiglio. L’11 settembre 2001, l’attentato alle Torri Gemelle, così gemelle da aver avuto la stessa sorte. Ieri la commemorazione segnata da due momenti: la mattina, in via Stati Uniti, la deposizione della corona ai piedi del cippo in memoria di coloro che persero la vita. Nel pomeriggio, nel Parco di Via Giotto, una passeggiata nel ricordo dei vigili americani vittime dell’attentato, del New York City Fire Department rappresentati da 341 biglietti d’identità.

"L’11 settembre – dice l’assessora comunale Angela Amante – ha segnato un prima e un dopo nella storia contemporanea. Nel ricordarlo, non possiamo ignorare i richiami con l’attualità: i drammi umanitari che continuano a colpire il mondo, le vite spezzate da guerre, terrorismo e ingiustizie. Anche oggi, come allora, ci troviamo a piangere vittime innocenti. Vite comuni, spezzate da tragedie che non possiamo dimenticare".

"Abbiamo onorato il ricordo di 341 vigili del fuoco caduti nello svolgimento del proprio dovere, sacrificando la propria vita nel corso dell’intervento alle Torri Gemelle di 24 anni fa – dice Bonfiglio –. Trattandosi di due grattaceli con struttura portante in acciaio, i vigili erano ben consapevoli del fatto che non era certo che ne potessero uscire. Nonostante ciò si sono prodigati all’interno ed hanno salvato quante più persone possibile. Si interviene in questi casi come siamo intervenuti nella tragedia della Costa Concordia, ci sono persone che chiedono il tuo aiuto, e pur sapendo con la ragione che è pericoloso per la tua vita, le ragioni di quelle persone che hanno bisogno di aiuto sono più forti della consapevolezza che stai mettendo a rischio la tua. Quando indossi questa divisa prevale il cuore, sicuramente. Un vigile del fuoco quando non riesce a salvare una vita ne soffre. E’ una missione, non un semplice lavoro. La ’ragione’ resta fuori quando quando devi fare una scelta: se c’è da salvare qualcuno, noi non lasciamo nessuno indietro. Dopo l’attentato i vigili riuscirono a salvare tantissime persone nonostante le condizioni impossibili in cui dovevano lavorare. Ma non ci sentiamo eroi, ci sentiamo persone che aiutano agli altri in qualsiasi condizione e quando ci riusciamo siamo felici. Ciò che trascina il vigile del fuoco è portare aiuto a chi ne ha bisogno, con il lavoro di squadra che è il nostro punto di forza".

Maria Vittoria Gaviano