REDAZIONE GROSSETO

"Per il bene pubblico". Vendita della scuola,. Cerulli ci va giù duro

Il sindaco: "Che compagnucci e radical chic lo accettino"

Il sindaco: "Che compagnucci e radical chic lo accettino"

Il sindaco: "Che compagnucci e radical chic lo accettino"

Due progetti che, direttamente o indirettamente, potrebbero essere legati l’uno all’altro. Da una parte l’acquisto del giardino Iacovacci per rivalutare un’area importante per Porto Santo Stefano sia dal punto di vista dei parcheggi che del verde pubblico, dall’altra la vendita dell’ex scuola elementare del Pianetto in via Martiri d’Ungheria, che dal 2015 ospita parte della biblioteca comunale, un alloggio di emergenza abitativa e un locale in locazione alla banda musicale comunale. Due progetti diversi il cui costo si aggira intorno ai 4 milioni di euro. La speranza del Comune è che si presenti qualche imprenditore per realizzare nella vecchia scuola una struttura alberghiera, che disporrebbe tra l’altro di una bella vista dall’alto. Il progetto è stato spiegato ieri dal sindaco Arturo Cerulli sulle pagine de La Nazione, dato che sono state chieste le valutazioni sul valore delle due aree, mentre ieri mattina il primo cittadino ha ribadito ai cittadini l’intenzione di vendere l’ex scuola anche sul profilo Facebook ’Argentario Verso il 2028’. "Le scuole del Pianetto, eh sì, proveremo a venderle – ha affermato Cerulli, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa –. E chi, compagnucci o radical chic, si oppone dovrà farsene una ragione. Leggo sui vari social di opposizione (quelli per capirci che nel quinquennio precedente, per connivenza o per imbarazzo, evitavano di esternare le proprie fantasie) affermazioni a dir poco imbarazzanti. A loro vorrei semplicemente, ma con estrema fermezza, far presente che i politici non sono tutti uguali. Io mi sento trecentomila volte diverso (appositamente scritto in lettere, anche se sembra quasi che chi è preposto a capire non lo voglia fare)". Cerulli spiega anche le motivazioni che porterebbero all’acquisto dai privati dell’ex giardino Iacovacci e alla vendita dell’ex scuola del Pianetto. "Noi vendiamo parte del patrimonio comunale non per farci le creste, ma per farci opere di interesse pubblico – sottolinea –. Noi acquistiamo beni immobili non per farci le creste, ma perché riteniamo che certi asset siano funzionali per l’interesse pubblico. Noi incentiviamo le iniziative dei privati non per farci le creste, ma perché riteniamo che gli interessi dei privati possano portare benefici a tutti i cittadini". Ci sarà quindi da attendere per vedere se qualche imprenditore, italiano o internazionale che sia, intenderà acquistare l’ex scuola per creare una nuova struttura alberghiera.

Andrea Capitani