MICHELE CASALINI
Cronaca

Parla Pettini: "Ridiamo lustro al turismo"

Da sempre impegnato nella vita pubblica e sociale comprensoriale (come presidente della Pro Loco, dirigente provinciale di partito, rappresentante di...

Da sempre impegnato nella vita pubblica e sociale comprensoriale (come presidente della Pro Loco, dirigente provinciale di partito, rappresentante di...

Da sempre impegnato nella vita pubblica e sociale comprensoriale (come presidente della Pro Loco, dirigente provinciale di partito, rappresentante di...

Da sempre impegnato nella vita pubblica e sociale comprensoriale (come presidente della Pro Loco, dirigente provinciale di partito, rappresentante di commercianti e operatori economici), Mauro Pettini coordina oggi il movimento civico ’Insieme per Orbetello’ e fa sentire le sue proposte. "Secondo me, la gestione della strada della Feniglia e della pista ciclabile tra Terra Rossa e la Spiaggia del Tombolo deve essere concordata tra due comuni, Orbetello e Monte Argentario – afferma –. Ci sono tratti in cui ogni cento metri cambia il comune di appartenenza. Così come la spiaggia. I due comuni devono accordarsi sulle competenze o rivedere i confini, come succede anche per il Canale Navigabile di Santa Liberata".

"La strada della Feniglia – prosegue – è in completo abbandono e sta diventando pericolosa. La pista ciclabile è deteriorata da sporcizia, plastica, sacchetti e resti di rifiuti abbandonati per terra. Eppure si lavora e si vive di turismo: la zona di Orbetello e della Feniglia merita di essere curata e sistemata, come necessita. Proponiamo la riattivazione, come in passato, del servizio di traghetto nella laguna di Orbetello, sia a levante che a ponente. Non si capisce perché questa attività, che richiamava tante persone, sia stata sospesa". "Associazioni di categoria – chiude Pettini –, Regione, Provincia, comuni della zona devono impegnarsi per ridare lustro al turismo, sistemare le strade che sono impercorribili, pulire le piazzole della Statale Aurelia, in stato di abbandono vergognoso".

Michele Casalini