
Aumentano gli. hotel di lusso
Secondo un’indagine dell’Unione Nazionale Consumatori, basata sui dati Istat di luglio 2025, i prezzi degli alberghi sono cresciuti sensibilmente in molte province del Paese, in alcuni casi ben oltre l’inflazione. A quattro anni dall’estate 2021 – prima della guerra in Ucraina e dell’impennata generale dei prezzi – la media nazionale fa registrare un incremento del +38,6% nei servizi di alloggio, a fronte di un’inflazione generale del 17,7%. E nella top ten dei rincari più alti spicca anche Grosseto, al quarto posto assoluto con un +57,5%, preceduta solo da Venezia (+64,7%), Milano (+60%) e Firenze (+58,8%). Un dato che potrebbe far pensare a una stangata estiva per i turisti, ma che merita un’analisi più approfondita. A chiarire il quadro è Gabriella Orlando, direttrice di Confcommercio, che invita a leggere con attenzione il significato reale di questi numeri.
"L’aumento dei prezzi registrato in provincia di Grosseto non è frutto di un rincaro generalizzato da parte delle strutture ricettive locali – spiega Orlando – bensì l’effetto statistico dell’ingresso, negli ultimi quattro anni, di nuove strutture di lusso, oppure della riqualificazione di realtà preesistenti che oggi offrono servizi di alta gamma".
Queste strutture si trovano in aree ad alto valore turistico, come il promontorio dell’Argentario o l’entroterra maremmano, territori da sempre apprezzati per la loro bellezza naturalistica e il loro fascino autentico. "La presenza di strutture di alta qualità rappresenta un’opportunità per il territorio – continua Orlando –. Si qualifica positivamente l’offerta turistica e si intercetta un segmento di visitatori che è disposto a investire in un’esperienza di livello. Questo tipo di turismo non porta solo risorse, ma anche cultura dell’accoglienza, rispetto per il territorio e un impulso all’innovazione nei servizi".
"Rispetto alla concorrenza degli affitti turistici brevi, affittacamere e b&b, gli alberghi a 1 e 2 stelle sono spariti e anche i tre stelle fanno fatica perché c’è una grande concorrenza sui prezzi – commenta Andrea Biondi, direttore Confesercenti –. La tendenza è quella di andare verso hotel a 4 e 5 stelle. Questo ha fatto sì che una parte degli alberghi si siano riqualificati con maggiori servizi e anche prezzi più elevati per andare a intercettare un target più alto. C’è poi una tendenza, ovvero quella di avere un’occupazione dell’80% dei posti con prezzi più alti, piuttosto che un 100% con prezzi più bassi".
Nicola Ciuffoletti