
Granchio blu trovato sulla spiaggia della Feniglia di recente, uno simile ha ferito una turista al piede
ORBETELLO Turista cinquantenne ferita sulla spiaggia della Feniglia. Brutta disavventura per una turista in vacanza in Maremma, che si è trovata purtroppo per lei ad imbattersi in un granchio blu mimetizzato sotto la sabbia. La donna, stava passeggiando in acqua lungo il litorale della Feniglia in compagnia di alcuni amici, vicino alla battiglia, quando ha urtato accidentalmente un grosso esemplare di granchio blu, che era completamente celato, sotto la sabbia nei pressi della riva. Sentendosi minacciato dal piede che è giunto vicinissimo, il crostaceo ha reagito pizzicandola a un piede e provocandole una ferita piuttosto dolorosa dolorosa. Fortunatamente è stato immediato l’intervento del personale della Croce Rossa Italiana, in servizio nell’ambito del progetto ’Spiagge Sicure’, attivo grazie alla convenzione con il Comune di Orbetello. I soccorritori hanno prontamente disinfettato e medicato la ferita. E tutto è finito qui, ma certo non è stato piacevole doversi imbattere in questi ’alieni’ come vengono definiti dall’arrivo nei nostri mari, e rimanere ferita. E’ ilm primo caso accertato, ma sembra che in altre occasioni ci siano stati episodi simili, magari con ferite meno profonde, anche a Marina di Grosseto dove ormai i granchi blu non sono più degli sconosciuti.
La presenza del granchio blu (Callinectes sapidus), infatti, specie aliena originaria delle coste atlantiche americane, è in forte aumento sia all’interno della laguna di Orbetello che lungo le spiagge della Giannella e, in misura ancora maggiore, della Feniglia. Gli esemplari si trovano spesso nascosti sotto il bagnasciuga, appena sotto lo strato superficiale di sabbia, rendendo difficile individuarli. Privi o quasi di antagonisti naturali, i granchi blu stanno alterando l’equilibrio dell’ecosistema locale. La loro diffusione sta infatti contribuendo alla drastica riduzione delle telline — prelibate e apprezzate lungo il Tombolo — oltre a minacciare la sopravvivenza dei granchi autoctoni presenti nell’ambiente lagunare e marino. Ma anche più nord, tra Marina e Castiglione, dove creano danni anche all reti dei pescatori. "Nel mare si trovano le femmine che depongono le uova - ci ha di recente sottolineato Massimo Guerrieri, ex ricercatore marino del consorzio Unimar- Purtroppo i danni che stanno facendo sono molti: a cominciare dalla distruzione delle reti da pesca".